11 Maggio 2018 - 07:58

Meloni, le condizioni per il sì al governo Lega-M5S

Giorgia Meloni Crosetto Tortura

Giorgia Meloni si unisce al dibattito sulla formazione del governo M5S-Lega per far sapere le condizioni per l’ingresso di Fratelli d’Italia, il suo soggetto politico

Con le trattative in corso tra M5S e Lega sulla formazione del governo, anche Giorgia Meloni entra nel vivo della questione. La leader di Fratelli d’Italia ha infatti reso note ieri le condizioni fondamentali perchè FdI entri nell’esecutivo oggetto delle trattative di Di Maio e Salvini.

Prima di tutto, sarà determinante il nome scelto come primo ministro: “La nostra scelta non può prescindere da chi sarà il presidente del Consiglio, perché è evidente che chi guida il governo ne caratterizza l’azione“. Sembra quindi che la Meloni dovrà attendere la fine delle trattative per chiarire questo punto.

Vi sono poi, ovviamente, punti programmatici. Innanzitutto, fisco e tasse (“No alla patrimoniale e a qualsiasi introduzione di nuove tasse” e “Si alla Flat Tax immediata al 15%”) passando per il rifiuto delle proposte in discussioni sui diritti civili (“No allo ius soli,  No alla possibilità dell’adozione per coppie dello stesso sesso”). Proposte, dunque, in linea con il programma della coalizione di centrodestra, con un maggior accento sulla negazione delle adozioni omosessuali e per la cittadinanza per i ragazzi nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri. Allo ius soli si salda poi la proposta di “blocco totale dell’immigrazione” (in realtà irrealizzabile in base ai trattati europei).

Vi sono poi alcune indicazioni di sicurezza e bilancio: “Aumento del 15% delle risorse per il comparto difesa e sicurezza“, accompagnate da un “incremento dei militari nei luoghi a rischio“. Per il Mezzogiorno, la Meloni propone di “destinare il 50% di investimenti in nuove infrastrutture al Mezzogiorno“.

Infine, la Meloni afferma di ritenere necessario che il nuovo governo introduca un premio di maggioranza nella nuova legge elettorale, in modo da favorire la governabilità in caso di ritorno al voto. Se FdI dovesse entrare nel governo, del centrodestra ne rimarrebbe fuori solo Forza Italia.

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