24 Aprile 2020 - 13:41

MES, il Movimento 5 Stelle cede alle pressioni del PD

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La linea rigida del Movimento 5 Stelle sul MES si è ammorbidita dopo le pressioni del PD. Ma nel partito continua ad esserci gran fermento

Improvviso cambio di rotta. Qualcuno parlerebbe in maniera palese di uno spiraglio aperto, ma in realtà semplicemente c’è una sorta di presa di coscienza. L’Europa non è un tiranno, non è un’istituzione irrevocabile, ma è un’istituzione con cui si può trattare. Il Movimento 5 Stelle, dopo tanti proclami, si ammorbidisce e prepara il terreno per dire di sì al MES. A proclamare le intenzioni del partito è stato lo stesso reggente, Vito Crimi, che ha dettato le condizioni per dire di sì allo strumento di stabilità.

Il MES non è uno strumento adeguato e utile allo scopo, ma se non ci fossero condizionalità, lo valuteremmo. Non possiamo non valutare la situazione in cui non ci sono condizionalità, ci mancherebbe. Il problema oggi è che questo strumento ci porta delle condizionalità future anche imprevedibili. Se avessimo la certezza che nessuno dopo due-tre anni venga a commissariare il Paese, è chiaro che potremmo prenderlo in considerazione. Ma questo deve essere certo e oggi non lo è.” ha dichiarato Vito Crimi.

E ad intervenire per stemperare la tensione è anche il “capo in pectore” Beppe Grillo: “Forse l’Europa comincia a diventare una Comunità. “Giuseppi” sta aprendo la strada a qualcosa di nuovo. Continuiamo così.
Intanto c’è stata anche fibrillazione a causa dell’ordine del giorno preparato da Fratelli D’Italia proprio per questa questione.
Quella della Meloni è una trappola su cui non ci si deve gettare a capofitto, non possiamo caderci.” spiega un deputato tra i più vicini ai dossier europei.

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