13 Marzo 2017 - 12:00

Michel Temer in fuga, nel palazzo presidenziale ci sono i fantasmi

Michel Temer

In un Paese dove si crede fermamente che gli spiriti dei defunti continuino a vagare tra i mortali, non stupisce la fuga del Presidente Michel Temer dal palazzo presidenziale

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Per la serie “non è vero, ma ci credo”, e al fine di evitare spiacevoli incontri notturni tra le stanze e i corridoi  di Palazzo Alvorada, il Presidente brasiliano Michel Temer ha deciso di traslocare dalla residenza ufficiale del capo del Governo. Il motivo? Il palazzo è infestato dai fantasmi.

A rivelarlo è lo stesso Presidente, che al settimanale Veja racconta come ormai i segni della presenza di alcuni, indesiderati coinquilini, siano sempre più evidenti “la notte con mia moglie Marcela non riusciamo più a dormire. C’erano stati tanti segnali. Ma adesso, siamo sicuri: la Alvorada è infestata di presenze negative. Preferiamo tornare a Jaburu”.

Affacciato sul lago Paranoà, Palazzo Alvorada è una sontuosa struttura di ben 400mq, progettata nel 1960 dal Oscar e Anna Maria Niemeyer. Il neo Presidente Michel Nemer aveva preso possesso della residenza ufficiale da appena dieci giorni, ma sin da subito sono iniziati i problemi.

La first lady brasiliana, Marcela, sin da subito aveva sollevato una lunga serie di obiezioni a proposito della residenza ufficiale, imponendo quindi un cambio nell’arredamento per renderla più conforme ai suoi gusti. Evientemente non si fidava del gusto del geniale architetto, che aveva progettato personalmente gli arredi della residenza.

Un’adeguamento piuttosto costoso per un Paese in perenne deficit come il Brasile, che avrebbe volentieri fatto a meno di spendere 24015,68 reais (oltre 7.500 euro) solo per cambiare i divani e le tende del palazzo presidenziale. Quando poi la coppia ha deciso di tornare al vecchio palazzo Jaburu, la spesa folle e l’aver deturpato l’opera di uno dei più importanti architetti del 900 hanno acceso la polemica. Evidentemente il tumultuoso allontanamento di Dilma Rousseff non era stato un motivo sufficiente per creare scompiglio nel Paese, ci volevano anche i fantasmi.

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