Morto Franco Cordero, il giurista che inventò il “Caimano”
Franco Cordero era un raffinato uomo di legge, anticlericale e intellettuale. Si è spento a 92 anni. Celebri le sue polemiche contro Berlusconi
Una delle figure più interessanti, colte, raffinate e poliedriche della cultura italiana contemporanea è volata via. Franco Cordero, nato a Cuneo nel 1928, ha lasciato una traccia indelebile non solo nel campo del diritto di cui è stato riconosciuto maestro, ma anche in quelli della riflessione filosofica, teologica, antropologica. Il giurista, intellettuale militante, si è spento all’età di 92 anni. Tutti lo ricordano soprattutto per le sue celebri polemiche contro Silvio Berlusconi, per il quale creò il celebre appellativo di “Caimano“.
Allievo di Giuseppe Greco, ha insegnato in diverse Università italiane, tra cui Trieste, Torino, Roma, dove ha chiuso nel 2002 la propria brillante carriera accademica. Il percorso più importante, però, è sicuramente stato l’insegnamento alla Cattolica di Milano, allora diretta da Agostino Gemelli, iniziato nel 1960. Un insegnamento segnato soprattutto dalla polemica con la parte più “retriva” della gerarchia ecclesiastica, che lo porta all’espulsione dall’Università, scatenando il cosiddetto “caso Cordero“. L’occasione dello scontro è stata la pubblicazione del testo intitolato Gli Osservanti (1967) ma soprattutto il successivo romanzo Genus, che nel 1969 gli costerà l’allontanamento dalla cattedra. Attaccato dalla destra cattolica, il giurista ha sempre risposto in maniera netta, arrivando addirittura dinanzi alla Corte Costituzionale.
Da allora non c’è più stata pace per Franco Cordero. Gli ambienti professionali ne fecero una sorta di demone, mentre per altri diventò un simbolo d’indipendenza e libero pensiero. La sua etica lo ha portato a scontrarsi più volte anche con gli ambienti politici. Celebre è, infatti, la sua invenzione lessicale del “Caimano“, termine indirizzato per etichettare Silvio Berlusconi.
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