28 Settembre 2021 - 11:35

Multiproprietà: Gravina vuole chiudere questo capitolo. Ora che succede?

Gravina

Quello della multiproprietà è un tema ostico, salito alla ribalta con la promozione in A della Salernitana. Ora, però, l’epilogo è vicino

Il tema della multiproprietà è diventato uno dei più chiacchierati nel mondo del calcio, specialmente da quando la Salernitana ha ottenuto la promozione in Serie A per la stagione 2021/2022. Come è noto, esiste una disposizione, riportata all’art. 16 bis delle NOIF, che vieta “partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale.” Viene altresì specificato che il divieto è esteso a parenti e affini entro il quarto grado.

Questa è proprio la situazione in cui si è ritrovata impelagata la Salernitana, che fino allo scorso anno era capitanata da Claudio Lotito, già presidente della Lazio, e suo cognato Marco Mezzaroma. Insomma una vera e propria fattispecie di multiproprietà, che chiaramente non poteva continuare ad esistere. Per tale ragione, resasi impossibile la vendita del club in 30 giorni, è stato istituito un trust, con non pochi attriti tra l’ormai ex presidenza granata e la FIGC. Ad oggi la cessione del club è un nodo che ancora deve essere sciolto, anche se c’è una scadenza per la presentazione delle offerte d’acquisto del club campano fissata al 30 settembre. Una situazione, questa, che si è rivelata una noia per molti, uno su tutti il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.

La decisione del presidente Gravina

Il primo uomo della FIGC, nel corso di una conferenza stampa, è intervenuto su varie tematiche relative al calcio nazionale. Tra queste vi è anche la multiproprietà e la tesi sostenuta al riguardo è chiara e decisa. Sostanzialmente, dunque, Gravina propende per una conclusione definitiva della saga “multiproprietà”. Un ultimo atto che riguarda due-tre casi, tra cui la Salernitana, poi si avrà archiviazione definitiva della pratica: “Ripristineremo il principio dello Statuto federale che vieta qualunque forma, non di controllo, ma di partecipazione, anche dell’1%, così risolviamo definitivamente questo problema”, ha annunciato Gravina.

“Il 30, in Consiglio federale, noi porteremo una nuova norma. Oggi ci sono solo due situazioni, non ce ne potranno essere altre”, ha proseguito. E qui è entrata in gioco la compagine granata: “La Salernitana ormai deve risolvere il problema in tempi rapidi, e glielo auguro. Per quanto riguarda le due situazioni, che sono Verona-Mantova e Napoli-Bari, daremo un tempo tecnico per risolvere subito questo problema. Comprendiamo che hanno già fatto degli investimenti quindi hanno avuto delle deroghe, ma non ce ne potranno più essere altre. Ci sarà solo la possibilità di avere squadre nel mondo dilettantistico e nel professionismo”.

L’epilogo sembra vicino

Gravina sembra proprio avere fretta di chiudere in un cassetto il fascicolo multiproprietà e gettare la chiave. Un aiuto, in questo senso, potrebbe paradossalmente essergli offerto proprio dalla Salernitana, con cui spesso in questi mesi si è scontrato. Infatti, a tre giorni dalla deadline fissata dai trustee del “Cavalluccio marino” (30 settembre 2021), è arrivata una prima offerta per l’acquisto del club. A riportarlo è il quotidiano “Il Mattino”, secondo il quale si tratterebbe di un gruppo straniero con un italiano alla guida. Dopo mesi di attesa, dunque, finalmente c’è qualcosa di concreto, trattandosi non di una manifestazione di interesse, come quelle fino ad ora pervenute, ma di un vero impegno irrevocabile. I trustee Susanna Isgrò e Paolo Bertoli sono quindi al lavoro con gli avvocati su un dossier. Il capitolo multiproprietà, non amato dal Presidente Gravina potrebbe essere chiuso a breve.

I possibili scenari

L’offerta pervenuta ai trustee potrebbe essere la prima mossa di una serie di giocate che vedrebbe protagonisti anche gli altri interessati. Quei soggetti, cioè, che fino ad ora si sono semplicemente palesati come possibili acquirenti. Insomma, l’offerta ufficiale di acquisto giunta nelle scorse ore potrebbe dare il via ad una pluralità di altre proposte che verrebbero avanzate dai vari soggetti di cui si è parlato in questi mesi. Si pensi, ad esempio, al fondo estero che già si era mosso a luglio, o ancora alla holding del Qatar e ad un gruppo italiano attivo nel mondo del cinema.

I dettagli sull’offerta pervenuta

L’offerta inviata questa mattina, a mezzo pec, ai trustee della Salernitana non sarebbe affatto che vicina ai 40-45 milioni di euro. Una somma, questa, indicata dalle perizie super partes come valore del club granata. Sarà dunque compito dei trustee valutare la proposta e la solidità del potenziale acquirente.

E ora cosa succede?

Nel caso in cui l’offerta per l’acquisto della Salernitana giunta ai trustee questa mattina venisse giudicata congrua e fosse anche l’unica, allora dall’1 ottobre potrebbero partire le procedure per la cessione del club. Nel caso in cui, invece, arrivasse una seconda offerta entro il 30 settembre si procederebbe ad una gara privata. Questo, ovviamente, ammesso che tutte le offerte siano ritenute adeguate. Chiaramente, poi, per la vendita definitiva ci sarà tempo fino al 31 dicembre, più una eventuale proroga di 45 giorni.

Come si svolgerà la gara privata?

Nell’ipotesi in cui entro il 30 settembre dovessero arrivare altre proposte di acquisto delle quote della Salernitana verrà indetta un’asta privata fra gli offerenti. Il prezzo base dell’asta corrisponderà all’offerta più alta ricevuta dai trustee e il rilancio minimo sarò pari al 3%, nei modi, termini e condizioni che saranno comunicati agli offerenti.