9 Novembre 2019 - 13:46

Muro di Berlino: ecco 5 film per celebrare l’anniversario della caduta

Muro di Berlino

ZON.it vuole celebrare la storica caduta del Muro di Berlino, avvenuta nel 1989. Ed ecco per voi 5 film adatti per ricordare l’evento storico

Un evento davvero importantissimo, soprattutto dal punto di vista storico. La caduta del Muro di Berlino ha segnato un vero e proprio punto di svolta nella costruzione dell’Europa e del mondo intero. L’interruzione della Guerra Fredda, avvenuta in Germania, ha segnato un punto a favore dell’Unione Europea, soprattutto nella sua formazione. Con l’avvenimento del 1989, si è posto fine alla guerra politica più importante di sempre. Ma quali sono i film che meglio celebrano l’evento? ZON.it, per l’occasione, ne ha scelti ben cinque per voi.

Pronti a fare un giro nella memoria storica?

Le Vite Degli Altri – Florian Henckel von Donnersmarck

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Cominciamo subito con un capolavoro della storia del cinema. Le Vite Degli Altri, film del 2006 di Florian Henckel Von Donnersmarck, si presenta come un’opera prima, da parte di un regista giovanissimo, di rara potenza. Uno spaccato importantissimo sulla realtà alla vigilia del crollo del Muro di Berlino, una realtà intrisa d’incertezze, paure, incoscienze.

Lo scenario politico e culturale della DDR degli anni ’80 e delle vicende delle spie della Stasi fa da sfondo ad una vicenda in cui non ci sono né carnefici, né vittime. Né innocenti, né cattivi. Un dramma su dei personaggi mangiati da loro stessi, dal potere della guerra, da una vita fatta di espedienti e da un conflitto su cui si ci interroga.

A fare da contorno, una splendida fotografia monocromatica e cupa, una regia che nemmeno i più esperti cineasti avrebbero saputo dare. Un film storico di una potenza rara, incredibile, a tratti paurosa.

Il Cielo Sopra Berlino – Wim Wenders

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Ed eccoci a celebrare un altro capolavoro di un grande maestro del cinema. Il Cielo Sopra Berlino resta indubbiamente uno dei migliori film della storia, capace di far assaporare la storia di una città straziata da un confine che la spaccava completamente in due. E Wim Wenders riesce a far provare allo spettatore tutto questo sentimento di cupidigia e malinconia.

Gli angeli Damiel (il da poco compianto Bruno Ganz) e Cassiel (Otto Sander) si presentano a noi come dei veri e propri custodi di Berlino. Il loro compito è quello di preservare il reale, di riunificare di nuovo quella popolazione spaccata dal Muro di Berlino. Ipotizzare che quel cielo ridiventasse uno e uno solo.

Il tutto sulle note di Wings Of Desire di Nick Cave And The Bad Seeds. Un film poetico, meraviglioso, ma anche tanto decadente, dai risvolti politici e simbolici molto netti. Una riflessione pazzesca sul passato, sul presente e sul futuro della capitale tedesca afflitta dalle divisioni. Che dire di più?

Atomica Bionda – David Leitch

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Ed ecco uno dei film più interessanti sul muro di Berlino. Atomica Bionda, film del 2017 di David Leitch, è sicuramente uno dei migliori action degli ultimi vent’anni, pieno di adrenalina e azione vecchio stile, simil-orientale (non è un caso che Leitch faccia parte dell’equipe anche di John Wick).

La storia della spia Lorraine Broughton (Charlize Theron), inviata dall’MI6 all’indomani del crollo dell’89, per fare chiarezza sull’assassinio di un agente sotto copertura, è potentissima. L’intricato gioco spionistico rende perfettamente l’idea di una Berlino cupa, torbida, alimentata da pulsioni politiche, uno scenario da noir d’altri tempi. A rompere questi schemi, però, interviene una fotografia ricca di neon e una colonna sonora new wave che emoziona.

Oltre al lato tecnico, il film mantiene intatta l’idea di action noir stile John Woo, con giuste spruzzate di gore, sparatorie, corpo a corpo e una violenza oltre ogni possibile limite. Insomma, un film destinato a diventare un vero e proprio cult.

Possession – Andrzej Zulawski

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Ed ecco la sorpresa gioiello della classifica di ZON.it. Un vero e proprio capolavoro, nonché caposaldo, del cinema horror di tutti i tempi. Possession, oltre a mettere in luce la follia in cui la guerra fa scivolare, regala un importantissimo ritratto sociale della Germania ancora pervasa dal Muro di Berlino.

Il maestro Zulawski qui ci narra dell’eterno conflitto tra bene e male, della guerra “interiore” tra razze diverse e della crisi dell’uomo moderno. Il tutto ricorrendo ad un nucleo familiare (composto dai due splendidi Isabelle Adjani e Sam Neill) e alla sua poetica piena di dialoghi grotteschi, personaggi evanescenti, violenza estrema e atmosfere lugubri e spettrali.

Il regista polacco va oltre i generi, e qui mischia il thriller con lo splatter, con il body horror, con il dramma psicologico bergmaniano e con il cinema surreale. Possession è un gioiellino nichilista di difficile comprensione, visionario, allucinante, onirico. Un capolavoro non per tutti i gusti.

Hedwig And The Angry Inch – John Cameron Mitchell

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E ZON.it chiude con un altro gioiellino semi-sconosciuto. Hedwig And The Angry Inch è un film del 2001, opera prima del buon John Cameron Mitchell, qui nelle vesti anche del/della protagonista. Un film difficilmente dimenticabile, sia per gli amanti della musica che per gli amanti del teatro.

La storia narra di Hansel, bambino nato a Berlino Est durante la Guerra Fredda, che subisce abusi dal padre in tenera età. Con il tempo, Hansel scoprirà di sentirsi appartenente al mondo femminile, tale da sottoporsi ad un intervento di cambio di sesso e da cambiare il nome in Hedwig. Quest’ultimo, però, andrà male, tanto da produrre un risultato indefinito e da ispirare il suo stesso gruppo rock, Hedwig And The Angry Inch. Così comincia l’ascesa nel mondo musicale, tra tradimenti (come quello del suo ex assistito Tommy Gnosis) e fallimenti.

Un film che potenzialmente aveva tutto per diventare trash diventa geniale grazie alla vena teatrale del buon Mitchell. Il mix tra dramma, commedia, stravaganza e dolore rabbuia e illumina, diverte e fa riflettere. Tra monologhi taglienti e formidabili dialoghi, la magia della musica viene messa in risalto, tra gioie e dolori. Un film divertentissimo, ma anche molto crudo.