Napoli, Petagna esulta e saluta: la solitudine dei “numeri 9”
Petagna riapre la valigia giusto in tempo, regala 3 punti al Napoli e saluta i tifosi. Analisi tattica sul “centravantismo”
Napoli dovrebbe chiedere scusa ad Andrea Petagna. Il centravanti “di riserva” degli azzurri si traveste da Divina Provvidenza all’84’ di Genoa-Napoli e regala i tre punti ai suoi con una zuccata da bomber vero. In un calcio sempre più improntato verso la fluidità e la duttilità degli interpreti, i centravanti di peso come il Bulldozer triestino sono una rarità, ma spesso sono proprio loro a togliere le castagne dal fuoco nelle situazioni più complicate.
La rete del vantaggio azzurro nasce proprio grazie ad un movimento tipico del centravanti: mezzaluna ad aggirare il marcatore e via di rabbia sul primo palo.
In assenza di Osimhen Luciano Spalletti, che di tattica ne mastica eccome, predilige Insigne nel ruolo di falso 9 piuttosto che schierare Petagna, che “9” lo è eccome. La scelta del mister del Napoli ripaga, ma quando il Genoa spinge in avanti, gli azzurri non riescono più ad alzare il baricentro e a lottare. È proprio in casi come questi che brilla la luce del Bomber. Ma non sarebbe stato meglio schierarlo subito?
Mercato in uscita: la situazione di Petagna
Ormai l’epilogo pare inevitabile. Andrea Petagna è stato chiarissimo nell’intervista post Genoa-Napoli di ieri sera: “Non pensavo neanche di essere qui stasera, ci sono state tante vicende questa settimana” e ancora “Con il mio fisico faccio fatica. Ho bisogno di giocare più minuti per dimostrare più caratteristiche”. Ed infatti oggi, a poche ore dall’immensa gioia regalata agli azzurri, è in volo verso la Liguria. La Sampdoria sarà la sua nuova casa, almeno momentanea, e dopo il gol segnato al Genoa è già derby.
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