15 Ottobre 2021 - 11:12

Nasri e la sua metamorfosi: da “piccolo Zidane” al ritiro

Nasri

Samir Nasri è stato una grande promessa del secondo millennio, eletto anche miglior giocatore francese nel 2011. Ripercorriamo la sua storia

Questo nome in Italia forse non è stato mai troppo gettonato. Non avendo mai giocato per nessuna squadra della nostra Serie A, solo chi segue il calcio estero saprà che all’inizio degli anni 2000, Samir Nasri era forse il giocatore più promettente nel panorama francese. In un periodo in cui era ancora viva la stella di Henry, Thuram e Zidane, giocatori come lui entravano prepotentemente sul palcoscenico transalpino. Ma Solo alcuni erano destanti a restarci per anni. Basti pensare a Yoann Gourcuff, passato anche per il Milan con tanto talento ma mai esploso davvero.

Nasri però era diverso. Era un trequartista, agile e di fantasia, che poteva crearti la giocata sulla trequarti capace di portarti a rete. Per definizione era il classico numero 10, il giocatore di maggior talento tecnico da mettere alle spalle della punta. E in quella posizione Samir ci ha giocato per tanto tempo, spostandosi poi anche più a sinistra per poter rientrare sul destro e calciare. Con un dribbling travolgente e con un discreto apporto sul tabellino, in patria è stato paragonato più volte a Zinedine Zidane, mentre il giovane vestiva ancora la maglia dell’Olympique Marsiglia.

Il passaggio in Premier e l’affermazione europea

Nell’estate 2008, il francese viene acquistato dall’Arsenal di Wenger. Il tecnico dei gunners vede nel suo connazionale il nuovo crack della nazionale blue e se lo accaparra già l’11 Luglio altri interessamenti delle big europee. A Londra Nasri, nella sua prima stagione, dimostra in pochissimo tempo il suo talento cristallino, confezionando in 44 presenze ben 7 gol e 5 assist. Numeri incoraggianti, che però vedono una brusca frenata l’anno successivo a causa di una frattura ad una gamba che lo terrà fuori dal rettangolo di gioco per tre mesi. Ma nella stagione 2010-11, Samir darà sfogo a tutto il estro trascinando l’Arsenal al terzo posto in campionato e registrando alla voce reti 15 gol in 46 presenze. Alla fine dell’anno sportivo verrà scelto come miglior giocatore francese e sarà inserito nella squadra dell’anno della PFA.

Con la fine di quel campionato, e delle nuove dinamiche che si stanno creando in Premier, l’interesse di una squadra tanto ambiziosa quanto ricca come il Manchester City non poteva che attirare l’attenzione di Nasri. Il giocatore aveva dimostrato già a più riprese quanto valesse a Londra, ma con i gunners non riusciva ad ottenere alcun trofeo prestigioso. Così, nel Agosto 2011 passa ufficialmente ai citizens per 25 mln. Il francese, nel pieno della sua maturità calcistica, regala ai suoi nuovi tifosi momenti altalenanti. Alla fine della sua avventura a Manchester, Samir totalizzerà 176 presenze e soltanto 27 gol, lo stesso numero di reti realizzato con i gunners in due stagioni in meno.

Il tour per l’Europa e la squalifica per doping

Al termine del suo contratto con il City, il trequartista non è più visto di buon occhio nel panorama calcistico. Alcuni suoi atteggiamenti, uniti ad un’età non più troppo giovane, rendono impossibile il suo passaggio ad una nuova big di Premier. Così Nasri decide nel 2016 prima di provare un’esperienza in Spagna, per la precisione al Siviglia, per poi cambiare completamente target e rivolgere lo sguardo in Turchia all’Antalyaspor nell’inverno successivo. Qui Samir giocherà soltanto 8 partite e segnerà appena 2 gol, prima di rescindere consensualmente il proprio contratto col club turco.

Subito dopo la rescissione, a colpire nuovamente la carriera ormai tramontante dell’ex stellina francese è lo stop imposto dalla UEFA per squalifica. Infatti nel 2018, Nasri viene trovato colpevole di essersi iniettato sostanze dopanti non consentite dal massimo organo europeo. Dagli iniziali 4 anni di squalifica richiesti, riuscì a ridurre la pena a poco più di 6 mesi, così da non terminare in modo ancora più discutibile la sua carriera. Ciò nonostante, questa rappresenta una brutta macchia che ancora oggi Samir ha annoverato sul suo curriculum. “Non avevo preso alcun prodotto dopante. Era solo un’iniezione di vitamine perché stavo male” dichiarò lo stesso giocatore alla stampa.

L’addio al calcio di Nasri

Scontata la squalifica, Nasri proverà a rimettersi in gioco nel 2019 nella finestra invernale passando nuovamente in Premier, nel West Ham. Con gli hammers però scenderà in campo appena in 5 occasioni, non essendo mai decisivo. Per questo motivo, a fine stagione, proverà a trasferirsi all’Anderlect in Belgio, ma anche lì sarà evidente che la carriera del giocatore è ormai ai titoli di coda. Così, dopo un anno di inattività, Samir Nasri decide di ritirarsi ufficialmente il 21 Settembre 2021.

Dopo appena un mese dalla decisione, il francese è tornato sul rettangolo di gioco, questa volta per una partita di beneficenza con le All Star del Marsiglia. Mentre i giocatori del calibro di Drogba e Cambiasso hanno mantenuto una certa condizione fisica, Nasri non ha fatto lo stesso. Il fisico snello e agile è ormai un lontano ricordo, e a guardarlo oggi non si direbbe che non molto tempo fa giocasse come professionista nelle massime leghe. Ciò nonostante, il transalpino ha avuto momenti di gloria e di affermazione che lo hanno reso uno talenti più cristallini dei primi anni 2000.