1 Marzo 2021 - 16:08

Novità sul fronte dei vaccini: lo “Spallanzani” si pronuncia sul vaccino russo

vaccino terza dose

Forse entrerà in scena il vaccino russo Sputnik V nella lotta contro il covid. A pronunciarsi l’Istituto “Spallanzani” di Roma

Mentre si attende l’approvazione dell’Ema sul vaccino Johnson&Johnson, spunta un’altra possibilità per un’eventuale nuova fornitura che potrebbe rinforzare le dosi destinate all’unione europea: il vaccino russo Sputnik V.

Sono proprio i ricercatori dello “Spallanzani” di Roma a confermare l’efficacia a breve termine del vaccino russo messo a punto dal Gamaleya di Mosca, che confermerebbero secondo una valutazione indipendente dell’ istituto di ricerca, l’ottima sicurezza a breve termine e l’immunogenicità comparabile con quella di vaccini genetici autorizzati per uso clinico.

In Europa e in Italia il vaccino sarà somministrabile solo quando l’Ema, l’Agenzia Europea per i medicinali, darà la sua approvazione. Ungheria invece dal 12 febbraio, ha deciso di superare la lentezza con cui i paesi europei stanno procedendo alla distribuzione delle dosi di vaccino. Il Primo Ministro Magiaro, Viktor Orban, protestando contro la lentezza delle approvazioni dell’Ema, ha permesso la somministrazione del vaccino russo Sputnik V nel suo paese senza l’approvazione.

Nel frattempo si sta attendendo il “via libera” dell’ agenzia europea del farmaco per il vaccino Johnson&Johnson, che secondo le previsioni dovrebbe arrivare entro metà marzo.

I dubbi che ancora aleggiano intorno al vaccino russo Sputnik V riguardano l’uso di vettori adenovirali differenti tra la prima e la seconda somministrazione. Ci sarebbe un limite di informazioni sulla tecnologia utilizzata per i vettori virali e la genetica del Dna trasportato dal vettore.

Ma se l’Ema dovesse approvare il vaccino, verrà offerto un grosso contributo alle forniture di vaccini e ciò consentirà forse all’Italia di raggiungere l’immunità di gregge entro il mese di ottobre di quest’anno.