20 Gennaio 2020 - 13:37

Nuova bufera per il Festival di Sanremo di Amadeus: critiche a Junior Cally

Junior Cally, Festival di Sanremo

Nuova bufera per il Festival di Sanremo di Amadeus: da qualche ora è polemica contro il rapper Junior Cally, accusato di sessismo

Il Festival di Sanremo di Amadeus di nuovo sotto accusa: stavolta al centro della bufera c’è il rapper Junior Cally. In particolare il musicista, concorrente tra ai big del festival, è stato preso di mira da alcune deputate di vari schieramenti a causa della sua discografia. Sotto accusa sarebbe un brano del 2017, intitolato Strega con un testo considerato violento e offensivo nei confronti della donna.

Il rapper romano però risponde a chi si è indignato: “Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano”. 

Anche il suo manager ha preso parola per difendere il 28enne. “Lungi da Junior Cally scomodare i grandi nomi del cinema, della letteratura e della storia dell’arte da Tarantino e Kubrick, da Gomorra a Caravaggio e scrittori come Nabokov e Bret Easton Ellis; l’arte può avere un linguaggio esplicito e il rap, da sempre, fa grande uso di elementi narrativi di finzione e immaginazione che non rappresentano il pensiero dell’artista. Nessuno penserebbe di attaccare Stanley Kubrick (o Stephen King) per le scene in cui Jack Nicholson rincorre Shelley Duvall in Shining, perché si tratta di fiction”, ha affermato.

L’attacco di Lucia Borgonzoni

Ad alimentare la polemica anche la deputata Lucia Borgonzoni che ha esordito così sui social: Junior Cally sul palco di Sanremo è disgustoso. Uno che incita al femminicidio, allo stupro, alla violenza non può esibirsi tra i big del festival nazional popolare più famoso del Paese davanti a un pubblico di famiglie, giovani e bambini. È indegno“. 

La Borgonzoni ha anche pubblicato un post su Facebook in cui si dice davvero amareggiata per la questione. “Come donna prima di tutto e come politico denuncio con rabbia questo scempio: è un’offesa a tutte le donne, uno schiaffo alle famiglie delle vittime di femminicidio. Uno che canta ‘l’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera’ mentre si muove davanti a una giovane ragazza legata mani e piedi a una sedia e con un sacchetto sulla testa, mentre cerca, inutilmente, di liberarsi non è arte. È schifo, violenza, aberrazione”. 

Questo il post in questione.

https://www.facebook.com/BorgonzoniPres/photos/a.775669842576580/1905650419578511/?type=3