22 Dicembre 2018 - 12:27

Verso gli Oscar 2019. Le attrici con più candidature e vittorie

Oscar

I prossimi Oscar 2019 sono vicini: scopriamo insieme quali sono le attrici con più candidature e vittorie

Più siamo vicini agli Oscar 2019 e più le curiosità aumentano per una delle notti più seguite dell’anno. Una di queste? Le attrici che si sono aggiudicate più candidature e vittorie dal 1929 ad oggi.

Iniziamo con le candidature.

Con ben 5 candidature agli ultimi posti ci sono Amy Adams, Irene Dunne, Julianne Moore, Susan Sarandon, Anne Brancroft, Shirley MacLaine, Audrey Hepburn, Susan Hayward, Jennifer Jones, Frances McDormand, Elisabeth Taylor e Olivia De Havilland.

Con 6 candidature ci sono: Kate Winslet, Judi Dench, Greer Garson, Cate Blanchett, Jane Fonda e Ingrid Bergman.

8 candidature invece per Geraldine Page, 10 per Bette Davis e 12 per Katharine Hepburn.

Regina indiscussa per le candidature è per concludere Maryl Streep, che ne ha conquistate 21, di cui 3 vinte.

Ecco i premi

Le attrici invece che hanno conquistato più premi sono:

  • Katharine Hepburn, con ben 4 vittorie per i film: La Gloria del Mattino (1934), Indovina chi viene a cena? (1968), Il Leone D’inverno (1969) e Sul Lago dorato (1982)
  • Meryl Streep, che ha vinto ben 3 statuette: Kramer contro Kramer (1980), La scelta di Sophie (1983) e The Iron Lady (2012)
  • Ingrid Bergman, come la Streep se ne è aggiudicate 3 per Angoscia (1945), Anastasia (1957) e Assassinio sull’Orient Express (1975)

Con ben due statuette invece ci sono: Bette Davis, Jane Fonda, Maggie Smith, Jessica Lange, Cate Blanchett, Audrey Hepburn, Olivia De Havilland, Elisabeth Taylor, Frances McDormand, Shelley Winters, Glenda Jackson, Jodie Foster, Sally Field, Dianne Wiest, Helen Hayes, Luise Rainer, Vivien Laigh e Hilary Swank.

Qualche curiosità

Molte di queste grandi attrici sono state al centro di numerosi rumors nel corso degli anni.

Quando il set è galeotto

Katharine Hepburn, è stata per anni coinvolta in una relazione con l’attore Spencer Tracy. I due si conobbero nel 1942, nello studio di un produttore, e da allora il loro amore fu travolgente fino al 1967, anno in cui Tracy morì. Nonostante il forte sentimento i due non poterono mai né convivere né sposarsi: lui era cattolico, aveva già una moglie e un figlio disabile, per questo non volle mai divorziare. Il loro, perciò, fu un amore a distanza e lui scelse comunque di vivere da solo. Il giorno della sua morte, lei gli era accanto, ma poi scelse di non prendere parte ai funerali per rispetto della moglie.

Non furono marito e moglie nella realtà, ma lo furono in diversi film, come “Indovina chi viene a cena?” per il quale la Hepburn vinse come miglior attrice protagonista. Insieme girarono altri 7 film.

Il set galeotto non è una cosa molto rara: nel corso degli anni molte altre coppie sono nate proprio così. Basti pensare anche Elizabeth Taylor e Richard Burton, Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni, Romy Schneider e Alain Delon.

Audrey Hepburn parente di Katharine Hepburn

Spesso i loro nomi sono stati confusi o dai meno esperti o quando le due attrici sono state scambiate per sorelle o per madre e figlia. Ebbene il loro rapporto di parentela non è per niente vicino, ma risalirebbe al 1300. Tra gli avi della famiglia di Audrey ci sono infatti Edoardo III d’Inghilterra e James Hepburn, IV conte di Bothwell, dai quali discenderebbe Katharine.

Audrey Hepburn intanto è nota soprattutto per i film: Vacanze Romane, simbolo dell’identità sociale e culturale italiana e per il quale si è aggiudicata l’Oscar come miglior attrice protagonista; Colazione da Tiffany e Sabrina. Con questi due ultimi film la Hepburn è diventata il simbolo di intere generazioni di giovani donne. Nel corso della sua vita si sposò diverse volte, ma era sopratutto una sostenitrice dell’Unicef e dei bambini in condizioni di vita precarie. Numerosi furono i suoi viaggi in Africa: fu proprio di ritorno da uno di questi viaggi umanitari che avvertì i primi dolori di quel male incurabile che la uccise nel 1993.

21 candidature e non sentirle

Con un record di 21 candidature c’è la nota attrice statunitense Meryl Streep. La sua storia con gli Oscar perciò è ormai annoverata come un record: di queste 21 candidature, 17 le ha avute come migliore attrice protagonista e 4 come miglior attrice non protagonista. In totale però ha portato a casa “solo” (si fa per dire) 3 statuette: la prima a soli 30 anni, nel 1979, per il film Kramer Contro Kramer, come attrice non protagonista.

Ma la Streep è molto altro: è nota per la sua estrema versatilità: nei suoi 40 anni di carriera ha interpretato magistralmente ogni tipo di donna. In suo aiuto c’è anche l’estremo talento nel saper riproporre qualsiasi accento le venga chiesto. È anche l’attrice preferita dell’ex presidente americano Barak Obama e di questo ne è molto entusiasta.

Della sua vita privata si sa che è stata fidanzata due volte: la prima volta con John Cazale, morto nel 1978 e la seconda volta con Don Gummer, che ha sposato. Ha 4 figli avuti dal matrimonio e non è mai finita tra gli scandali che si leggono sui tabloid internazionali.

Tra le sue interpretazioni più note sicuramente quella di Donna, nel musical Mamma Mia!, di cui quest’anno abbiamo potuto vedere un sequel. Bette Davis l’ha definita come “degna erede” della sua stessa eredità. La Davis era conosciuta come la più grande interprete cinematografica, la Streep pare essere colei che ne ha colto l’essenza.

La First Lady del cinema

Definita così da molti Bette Davis è stata candidata agli Oscar per ben 10 volte e ben 5 di fila, dal 1939 al 1943, vincendone 2: uno nel 1936 per il film Paura D’Amare e uno nel 1939 per il film Figlia del Vento. E’ nota soprattutto per il suo carisma, la sua forte presenza scenica e il suo intramontabile talento.

Nel 1999 è stata inserita al secondo posto della classifica sulle più grandi star della storia del cinema dall’American Film Istitute. Durante la sua carriera ha saputo per dividersi tra cinema e teatro, avendo esordito a Broadway negli anni ’30. A partire dagli anni ’60 al cinema e al teatro ha affiancato anche un ottimo lavoro in ambito televisivo.

Le è stata dedicata la canzone Bette Davis Eyes, mentre il suo nome compare nel brano Vogue di Madonna.

Durante gli ultimi anni della sua vita ha spesso descritto la sua vita come “un periodo macabro”. Le metteva terrore restare sola durante la notte e aveva paura di invecchiare. Una delle sue celebri frasi al riguardo è stata: “Invecchiare non è roba da femminucce”.

Ingrid Bergman e l’amore per l’Italia

L’attrice svedese, vincitrice di 3 premi Oscar è nota ai più per il suo matrimonio con il regista Roberto Rossellini. La donna ebbe una relazione prima con il famoso regista di guerra Robert Capa, che la spinse a vedere i film neorelisti Roma Città Aperta e Paisà; ne rimase molto colpita tanto da scrivere una lettera a Rossellini in cui si proponeva come attrice così: “Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo ‘ti amo’, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei“.

Nel 1950 la Bergman e Rossellini si sposarono, suscitando scandalo, essendo entrambi già sposati. Lei lasciò sia il marito, Peter Lindstrom e la figlia Pia. Insieme lavorarono per ben 6 film: galeotto per loro fu il set del film Stromboli Terra di Dio.

Nel corso della storia del cinema, insieme ad Humphrey Bogart, sono stati definiti come la coppia più romantica di sempre con il film Casablanca. 

Spesso era invitata a cena presso la casa Alfred Hitchcock: molto probabilmente aveva una cotta per lei. Ed era molto amica anche con Frank Sinatra e Ernest Hemingway; con quest’ultimo c’era un profondo affetto, simile a quello tra un padre e una figlia.

Sui set cinematografici, essendo alta 1,70 spesso era affiancata ad attori costretti a recitare su un rialzo per non mostrare la differenza. L’unico con cui non aveva problemi era Gary Cooper. Secondo la Bergman, con lui, alto 1,90 “non c’era bisogno di togliersi le scarpe”.

Luchino Visconti invece l’aveva scelta, insieme a Marlon Brando, per il film Senso: Rossellini però le impedì di accettare.

Morì come Bette Davis per un tumore al seno.