Pacchetto sicurezza, sì ad arma da fuoco privata per agenti
Il Governo ha approvato il pacchetto sicurezza. Gli agenti potranno avere arma da fuoco privata. Prevista stretta per blocchi stradali
Un nuovo pacchetto per incentivare la legittima difesa. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un pacchetto sicurezza particolarmente corposo che prevede numerose novità. Tra di queste, spiegano fonti provenienti da Palazzo Chigi, ci sono maggiori tutele per le forze dell’ordine oggetto di violenza o lesioni e il contrasto alle occupazioni abusive con procedure lampo per la liberazione degli immobili. Inoltre, gli agenti di pubblica sicurezza, già autorizzati al porto di un’arma da fuoco di servizio, potranno detenere senza ulteriore licenza un’arma da fuoco privata diversa da quella di ordinanza.
Una novità sostanziale che si va ad aggiungere ad altre misure che saranno contenute all’interno del provvedimento. Vediamo, dunque, nel dettaglio, quali sono le varie misure di questo “pacchetto sicurezza“.
Pacchetto sicurezza: più tutele per le forze dell’ordine
La prima modifica sostanziale operata dal pacchetto sicurezza è l’aggravamento di pena nei casi in cui i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale siano commessi contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Previsto anche un aggravamento di pena per le lesioni cagionate nei loro confronti.
È aumentata la pena per chi imbratta beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia o ad altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso con la finalità di ledere il prestigio o il decoro dell’istituzione.
Porto d’armi private
Gli agenti di pubblica sicurezza potranno detenere un’arma da fuoco privata, diversa da quella di ordinanza, senza ulteriore licenza. Norma molto attesa dal comparto, spiegano da Palazzo Chigi, e che consentirà, ad esempio, agli agenti di avere fuori dal servizio un’arma più leggera al posto di quella d’ordinanza, di solito molto più pesante.
Rivolte nelle carceri
Viene introdotto un nuovo reato che punisce chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. La pena va da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Sono previste apposite aggravanti, fino a dieci anni, nel caso di uso di armi. Un’ulteriore fattispecie di reato punisce chi istiga la rivolta, anche dall’esterno del carcere, con scritti diretti ai detenuti. Nel pacchetto sicurezza approvato c’è anche un inasprimento della pena con la reclusione fino a 6 anni anche se le rivolte avvengono nei CPR.
Pacchetto sicurezza: blocchi stradali
Il disegno di legge del governo interviene anche sul fronte dei blocchi stradali, che si stanno moltiplicando. Ora la norma punisce con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo. Il provvedimento approvato stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti particolarmente offensiva e allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente.