Pace fiscale, Conte vuole controllare il provvedimento
Dopo le pesanti accuse a mezzo televisivo di Luigi Di Maio, il Premier Conte vuole vederci chiaro: il provvedimento sulla pace fiscale non partirà prima di venerdì
Le dichiarazioni-bomba di Di Maio sulla possibilità che il testo relativo alla pace fiscale sia stato “manomesso” e la sua idea di denunciare tutto alla Procura della Repubblica, hanno messo in allarme anche il Premier Giuseppe Conte che si trova a Bruxelles in vertice con gli altri capi di Stato europei.
“Venerdì torno, venerdì si chiude”, così Conte esprime ai cronisti la volontà di controllare il provvedimento articolo per articolo, possibilità confermata anche da fonti di Palazzo Chigi.
Le reazioni di Lega e Quirinale spingono Di Maio a correggere il tiro
Intanto, a Roma, le denunce di Di Maio scaldano gli animi: dalla Lega fanno sapere di non c’entrare assolutamente nulla con la presunta manomissione del provvedimento sulla pace fiscale: “Siamo gente seria, lavoriamo giorno e notte per appianare i conflitti tra i cittadini ed Equitalia“, mentre il Quirinale chiarisce che il testo “incriminato” è stato anticipato in via meramente informale, come sempre in questi casi.
Di Maio, allora, corregge il tiro: se così fosse basterebbe cancellare la parte che non corrisponde alle volontà espresse in Cdm.
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