Addio a Paolo Fabbri, il pioniere della semiotica
Paolo Fabbri, famoso semiologo italiano, si è spento all’età di 81 anni. Dai più conosciuto per aver svelato i meccanismi del linguaggio e dell’arte
Addio a Paolo Fabbri, grande semiologo italiano.
La semiotica piange la scomparsa di un altro grande personaggio di notevole rilevanza, dopo la morte di Umberto Eco. Fabbri si è spento il 2 giugno, dopo una lunga malattia, all’età di 81 anni. Era nato a Rimini il 17 aprile 1939, e aveva studiato all’università di Firenze per poi trasferirsi a Parigi a seguire i corsi (fra gli altri) di Roland Barthes e Lucien Goldman. Tornato in Italia, ha insegnato semiotica con Umberto Eco all’Università di Firenze (1966-1967), al Dams di Bologna (1977-2002), a Palermo (1986-1990), a Venezia (2003-2009). A Urbino, invece, ha fondato il Centro internazionale di semiotica e linguistica, di cui è stato direttore dal 2013. Fino a non molti anni fa era anche docente di Semiotica dell’Arte al Master of Art della Luiss di Roma.
Fabbri è famoso per aver svelato i meccanismi del linguaggio e dell’arte. I suoi studi hanno coinvolto però anche diversi altri campi del sapere , dalla sociologia alla comunicazione e all’epistemologia. Era un persona dal carattere gentile e schivo. Si guadagnò la stima di Umberto Eco, collega e amico di sempre, che decise di inserirlo ne Il nome della rosa come Paolo da Rimini, fondatore della biblioteca e con il soprannome di Abbas Agraphicu.
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