Già in sei regioni il nuovo test HPV (Human Papilloma Virus) è in vigore. Si tratta di un nuovo esame diagnostico per il riscontro delle infezioni da HPV, la prima causa di tumore al collo dell’utero. Da circa 70 anni il Pap Test è stato utilizzato per questo fine, ma ora grazia al progredire della ricerca scientifica, è possibile ridurre i costi e l’invasività dell’esame.
Secondo il Piano Nazionale Prevenzione 2014-18 del Ministero della Salute, tutte le regioni italiane avrebbero dovuto già predisporre il nuovo test. Ma, stando ai dati raccolti, solo sei regioni sono riuscite nell’intento e sono Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Basilicata. Quelle, invece, che ancora non hanno iniziato sono Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia, Sardegna e Bolzano. Per loro, il termine previsto per il completo adeguamento ai nuovi esami è fissato al 2020.
Il Pap Test non verrà però completamente dimenticato. Infatti, il test per il Papilloma virus indica solo se è in corso un’infezione. Nel caso di positività, il raschiamento e l’analisi oggettiva ottenute dal vecchio metodo, potranno confermare o smentire la presenza di lesioni tissutali a livello del collo dell’utero, causate dal virus.
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