3 Luglio 2019 - 12:15

Parlamento Europeo, David Sassoli sarà candidato alla presidenza

David Sassoli

Il gruppo dei Socialisti E Democratici ha candidato David Sassoli alla presidenza. L’italiano è il favorito per ottenere il grado più alto del Parlamento

Siamo quasi giunti al termine della maratona. Il nuovo Parlamento Europeo si delinea piano piano. Dopo la nomina della Von Der Leyen come nuova presidente della Commissione Europea, questa volta tocca al ruolo più importante: il presidente dell’organo legislativo europeo. E il favorito, in questo caso, è proprio un italiano, che potrebbe andare a sedersi sulla poltrona dell’Europarlamento. David Sassoli, infatti, è stato ufficialmente candidato dal gruppo dei Socialisti E Democratici, di cui fa parte anche il PD.

I voti a favore di David Sassoli sono stati 75. 39 i contrari e 13 gli astenuti. A questo punto, la rosa dei candidati si amplia a ben quattro papabili presidenti, che verranno votati dall’Assemblea di Strasburgo. Oltre all’eurodeputato italiano, vi sono Ska Keller (già candidata alle elezioni precedenti dai Verdi), Jan Zahradil (il nome di punta dei Conservatori ECR e degli euroscettici) e Sira Rego (spagnola candidata per Sinistra GUE).

Il deputato del PD esordì da giornalista nelle testate locali e nelle agenzie di Firenze, dove lo stesso è nato nel 1956. Successivamente diventò professionista, entrando in Rai nel 1992 come inviato di cronaca del TG3. Subito apre una collaborazione con Michele Santoro (in particolare con la sua trasmissione Il Rosso E Il Nero). Nel 1996 gli viene affidata la sua prima trasmissione, Cronaca in Diretta.

Ma la passione politica riesce a farsi sentire subito. Infatti, grazie a Walter Veltroni, è uno dei primi “nativi dem” a fondare il PD. Successivamente, si candida alle elezioni europee del 6 e 7 Giugno 2009 come capolista nell’Italia Centrale e raccoglie la bellezza di 412.500 preferenze.

Ma non tutta la carriera è contornata solamente da successi. Anzi. C’è spazio anche per le prime cocenti delusioni. Soprattutto in campo elettorale amministrativo.

La caduta “comunale” e la risalita europea

David Sassoli non è uno che si demoralizza, però. Dopo la batosta presa alle primarie del PD a Roma, dove perde a discapito di Marino, si ricandida alle Elezioni Europee nel 2014, quelle del 40,8% del Partito Democratico. Le preferenze per lui, ancora candidato nell’Italia Centrale, si dimezzano, ma il suo lavoro tra i banchi di Bruxelles e Strasburgo è riconosciuto dai compagni del PSE e dagli avversari.

A questo punto, gli si spalancano le porte del Parlamento Europeo. David Sassoli, il 1 Luglio del 2014, ne diventa vice-presidente con 393 voti, risultando il secondo più votato in quota Pd-Pse. L’ultimo capitolo della sua carriera è storia recente. Alle elezioni di Maggio ottiene 128.533 preferenze, ottenendo la terza elezione.

Insomma, un cavallo di fiducia, su cui l’Italia può puntare sicuramente per mantenere intatti e stabili i rapporti con l’intera Unione Europea. Resta solamente da capire come la prenderà il Governo italiano, che mirava a “cambiare” l’Europa, salvo poi ritirare le proprie “ambizioni” sotto i colpi di politici ben più preparati e professionisti.

A conti fatti, per l’ennesima volta, il Governo italiano promette ma non mantiene. Il “cambiamento”, che doveva verificarsi sia in Italia che in Europa, non sta accadendo in nessuna delle due parti. Anzi, dal punto di vista nazionale, la situazione è davvero irreversibile, con la recessione che soffia sul collo e con una crescita economica che latita.

Dunque, alla luce dei risultati a dir poco pessimi raggiunti da Salvini e compagni, è davvero così difficile capire il perché della nomina di un democratico alla presidenza dell’UE? Certo che no. Il punto è che il pubblico, l’audience di questo spettacolo immondo che è il Governo italiano, è ancora imbrigliato a voltare la faccia da un’altra parte, verso quella vicenda Sea Watch che ieri ha segnato la sua fine, con il giusto rilascio della Rackete. E non si rende conto che il Governo sta ulteriormente perdendo potere in Europa.

Per fortuna, uno scorcio d’Italia potrebbe restare saldo.