19 Novembre 2018 - 11:24

PD: Dario Corallo, l’offesa a Burioni e il “nuovo” che avanza (male)

Dario Corallo

Tra i candidati alla segreteria del PD, Dario Corallo incarna lo spirito combattivo che serve. Ma non si rinasce offendendo la scienza

Il centrosinistra è ancora immerso nei meandri delle polemiche interne, polemiche che non aiutano a designare il futuro dell’area politica. La segreteria del PD è ancora incerta. Tra “renziani” che ancora tentano il colpaccio (come Minniti) facendo finta di portare una ventata di “freschezza” e giovani candidati (come Dario Corallo) che maltrattano personalità esimie.

Ieri, durante un intervento che, per la verità, è stato anche abbastanza serio, il giovane candidato si è perso proprio sul più bello. Infatti, riferendosi al dottor Roberto Burioni, il medico che ha combattuto con grande coraggio la pericolosa campagna anti-vax, lo ha definito “uno qualsiasi” che bastona chiunque dissenta dalle sue posizioni.

L’intervento di Dario Corallo ha segnato un netto distacco nei confronti di quelle che erano le politiche interne al partito finora. Ma questo cambiamento non ha assunto, almeno finora, i connotati che tutti si aspettano. Tra tutti gli avversari che si potesse scegliere, il giovane ha probabilmente scelto il meno indicato. Il tutto lo ha fatto fornendo un assist clamoroso al Governo, mai troppo avvezzo e mai troppo amico dell’immunologo.

Stupisce, più che altro, il fatto che tra tanti nemici che si potessero “attaccare”, si sia scelto quello che più di tutti sta difendendo la medicina e la scienza tradizionale. Il paladino effettivo della salute, che tra l’altro più di una volta ha ribadito le sue posizioni concordi con la politica passata.

Tra l’altro, Burioni può vantarsi di essere uno dei pochi seri professionisti sceso in campo aperto a difendere una delle conquiste della umanità, ovvero i vaccini. Il tutto riesce solo a peggiorare la situazione e gettare ulteriormente nel baratro una sinistra già ai limiti della tomba. La domanda da porsi è: potremmo assistere ad un “populismo” della sinistra?

La strada è quella giusta?

Altra domanda da porsi è cosa ha portato Dario Corallo a provocare Burioni in questa maniera. Forse l’eccessiva cultura? Il porsi “al di sopra delle parti” e il “dare spiegazioni scientifiche” su un tema troppo spesso bistrattato? L’intervento effettuato non si discosta molto da un possibile virgolettato di Salvini o Di Maio.

Quello che stupisce, però, è come un ragazzo che abbia la possibilità di cambiare le sorti della sinistra si concentri su coloro che possono essere i maggiori alleati. Questa è una sinistra che, al posto di scendere in piazza al fianco dei No Tav, al posto di solidarizzare con i casertani ed appoggiarli nella loro lotta agli inceneritori, pone un assist alle politiche liberiste del Governo.

Parliamoci chiaro: non è cambiato assolutamente nulla. La campagna più ignorante e devastante mai avuta in Italia si sta concretizzando giorno dopo giorno. Corallo, però, al posto di attaccare questa campagna e fargli da contraltare, ne esalta gli aspetti populisti e cerca di portare la sinistra sulla stessa via.

La sinistra non è una “madamina”. Basta con questa deriva liberista, la sinistra non è per i signorotti d’alto borgo o per le rivolte sbagliate. Non è per i radical chic. La sinistra è colei che deve mettersi faccia a faccia col popolo, dialogare con esso, capire le sue esigenze e farsi aiutare anche da persone esimie ed esperti nel proprio campo, come Burioni.

I pregiudizi antiscientifici, il qualunquismo, lo stravolgimento delle parole bisogna lasciarli ad altri, a coloro che ne hanno sempre fatto bandiera. Se davvero si vuole ripartire, bisogna farlo da zero, come dice Dario Corallo, ma bisogna farlo con cognizione di causa. E, soprattutto, bisogna agitarsi e indignarsi contro i veri nemici politici, e non contrapporsi contro gli alleati.

La sinistra non può imitare né il centro, né la destra. La sinistra è la sinistra.