4 Settembre 2018 - 16:19

PD: il contrappasso di Fico alla Festa Dell’Unità

Movimento 5 Stelle Roberto Fico

A Ravenna, il presidente della Camera Roberto Fico è stato ospite alla Festa Dell’Unità del PD. Applaudito anche dai dem

Diciamo che per il PD è notte fonda. Diciamo anche che, ormai, la spinta propulsiva della “nuova era” Renzi si è esaurita del tutto. Martina ha preso le redini del gioco, ma di fatto sembra non aver dato ancora al partito quell’imprinting necessario per scostarsi dalla politica di sfascio totale attuata dall’ex Presidente del Consiglio.

Anzi, addirittura, rischia un ulteriore tracollo. Ieri sera, a Ravenna, in occasione dell’annuale Festa Dell’Unità, erano presenti il presidente della Camera Roberto Fico e il capogruppo PD alla Camera, Graziano Delrio. Un confronto che si annunciava alquanto impari, dal punto di vista del sostegno e dell’acclamazione. Stranamente, però, è successo l’esatto opposto di ciò che ci si sarebbe potuti aspettare.

Un convinto applauso ha infatti accolto l’ingresso del presidente della Camera nella sala dibattiti della Festa PD. Fico, appena entrato, ha fatto un giro tra gli stand, prendendo un caffè e firmando il libro degli ospiti del bar al centro della kermesse, abbracciando alcuni volontari e ricevendo una buona accoglienza. Nettamente migliore, rispetto a quella riservata al suo corrispettivo Delrio.

Ad applaudirlo, è stata anche una gran parte della componente democratica presente alla Festa. Dopo un giro tra gli stand Fico è salito sul palco, nuovamente tra gli applausi di tutto il pubblico. Una vera e propria standing ovation degna delle migliori rockstar internazionali. Per certi versi il tributo potrebbe sembrare alquanto strano, ma i motivi sono molteplici.

Più generalmente, diciamo che basterebbe il commento giunto da uno storico militante della sinistra a chiarire l’accaduto.
Roberto Fico è quello che più incarna le ispirazioni della sinistra, per questo è stato applaudito.” ha dichiarato il democratico.

Parole certamente molto utili, che servono a far capire quanto il partito storico di centrosinistra stia sbagliando le sue scelte.

L’uomo di sinistra

Dopo questo “strano” (ma nemmeno tanto) tributo nei confronti del presidente della Camera, sicuramente gli alti esponenti democratici si staranno chiedendo il perché di tanta verve nei suoi confronti. La motivazione è quanto di più semplice ci possa essere in natura.

Il tutto potrebbe essere riassunto in una semplice dichiarazione, proveniente sempre da un esponente dem presente alla Festa Dell’Unità.
Fico è uno di sinistra e noi nelle liste abbiamo Casini.” ha dichiarato.

Ed è proprio questo il punto focale. Negli anni, il PD ha pian piano sempre di più intrapreso la strada dell’imbastardimento, la logica della “politica arraffona”, che pensa solo agli interessi della “casta” (così come viene chiamata dagli stessi “grillini”) e non pensa più agli interessi dei cittadini.

Alla fine, già il fatto di avere Casini nel proprio partito, un uomo che nella sua carriera politica ha cambiato così tante fazioni da non essere riconosciuto né come “uomo di destra” né come “uomo di sinistra”, è sintomo di un centrosinistra malato. Un centrosinistra che ha bisogno da un lato di stare al passo coi tempi e con l’elettorato, dall’altro ha bisogno di riprendere in mano i capisaldi della propria formazione.

Da questo punto di vista, Roberto Fico si sta pesantemente facendo strada, sostituendosi al PD come oppositore di Salvini. E Salvini, contrariamente a quanto si possa credere, sul campo dell’immigrazione è dovuto scendere a compromessi e stare a sentire anche il più anziano collega grillino.

Un nuovo idolo delle masse o un cambio di rotta in vista?

La figura di Roberto Fico potrebbe risultare una figura chiave, sia per quanto riguarda l’elettorato democratico, sia per quanto riguarda lo stesso Movimento 5 Stelle. Da una parte, tutti gli elettori con alle spalle una matrice sociale e “buonista” (come direbbe qualcuno all’interno del Governo) potrebbero fare del Presidente della Camera il loro nuovo faro, la loro nuova guida, nell’attesa che la situazione a sinistra si sblocchi.

Dall’altra, naturalmente, potrebbe consentire al Movimento 5 Stelle di “allargare la forbice” e raccogliere ulteriori consensi da parte di quell’elettorato che fino alle scorse elezioni era sicuro della realtà del PD.

Non è da escludere, però, una terza scelta, che sarebbe clamorosa, ma nemmeno troppo. Se davvero lo scontro con Salvini dovesse continuare ad oltranza, e il leader politico Luigi Di Maio dovesse decidere di cedere al suo strapotere mediatico, il presidente della Camera potrebbe far “saltare il banco” e decidere di tentare una nuova avventura.

D’altra parte, di consenso mediatico, Roberto Fico, ne ha eccome. E, si può stare sicuri, in molti lo seguirebbero. Intanto, la sua presenza alla Festa Dell’Unità potrebbe risultare già un indice di ciò che potrebbe accadere. Nella vita non si sa mai.

 

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