3 Gennaio 2023 - 12:55

Pechino definisce “inaccettabili” i test sui viaggiatori cinesi

La Cina si dice indignata dinanzi alle misure adottate dagli altri Paesi, appellandosi al principio della reciprocità e critica le restrizioni adottate verso i viaggiatori cinesi.

coronavirus tamponi cinesi

Dopo le restrizioni usate particolarmente per i viaggiatori dell’Est Asiatico, Pechino ha aspramente condannato l’obbligo di test Covid per i viaggiatori provenienti dalla Cina. Questa misura di prevenzione è stata adottata da diversi Paesi. La Cina ha minacciato “contromisure” invocando il principio di reciprocità. Mao Ning, ministro degli esteri ha commentando dicendo che “Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all’ingresso rivolte solo ai viaggiatori cinesi. Questo è privo di basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili”.

Tra i Paesi che impongono il tampone ai viaggiatori in arrivo dalla Cina, oltre a gran parte dell’Asia, anche diverse nazioni europee, tra cui l’Italia, reintroducendo l’obbligo di test dal 28 dicembre, seguita da Francia, Spagna e Gran Bretagna. 

La Germania, nonostante l’appello dei medici di conformarsi alle norme uniformi in tutta Europa, non ha ancora preso una decisione. 

Intanto dalla Francia arriva il primo commento alle affermazioni del portavoce del ministro degli esteri cinese. Il primo ministro francese Elisabeth Borne ha dichiarato che i test anti Covid-19 per i viaggiatori in arrivo dalla Cina continueranno nonostante le proteste di Pechino. La premier ha affermato che “si sta solo compiendo il proprio dovere nel chiedere test”-

I Paesi richiedenti un test obbligatorio ai viaggiatori cinesi

Al momento ad applicare la restrizione sono Stati Uniti, Canada, Italia, Francia, Spagna, Corea del Sud, Giappone, India, Israele, Regno Unito, Australia.

Negli Stati Uniti è richiesto che chi arriva nel Paese dalla Cina presenti un test negativo realizzato non prima delle 48 ore precedenti la partenza o un documento che provi la guarigione dal Covid nei 90 giorni precedenti. Le regole valgono anche per i viaggiatori in arrivo da Hong Kong e Macao.

In Australia, il test è richiesto anche prima dell’arrivo nel Paese, vista “l’assenza di informazioni complete” da parte di Pechino sull’ondata di contagi. Come la nazione Oceanica, anche il Regno Unito chiede un test negativo prima ancora di imbarcarsi dalla Cina

In Canada, si richiede un test svolto almeno 48 ore prima, mentre in Israele si  esige dalle compagnie aeree di accettare i cittadini stranieri in volo dalla Cina solo se sono testati negativi al Covid. Il Giappone,primo tra i paesi a prendere questa decisione, sottopone i visitatori cinesi appena arrivati al test. La Corea del Sud invece richiede addirittura un doppio test ai soli viaggiatori provenienti dalla Cina.

L’ India, come altri Paesi, richiede un test negativo realizzato 48 ore prima della partenza.

Il Marocco, infine, ha adottato una misura più drastica: divieto di ingresso a tutti i passeggeri provenienti dalla Cina, a prescindere dalla nazionalità.

La situazione Covid in Cina

Secondo un nuovo studio, l‘ondata di Covid che ha attraversato la Cina potrebbe aver già raggiunto il picco in alcune delle più grandi città del Paese, tra cui Shanghai e Pechino. 

L’analisi, pubblicata il 29 dicembre sulla rivista  Frontiers of Medicine, afferma che i modelli matematici hanno previsto che l’ultima ondata avrebbe colpito le principali città cinesi entro la fine del 2022, mentre le aree rurali saranno colpite dall’aumento dei contagi a partire da Gennaio.