PA Plastic Free: riutilizzo e stop abbandono
Illustrato a Ischia il progetto Formez PA e Ministero della Transizione Ecologica per ridurre l’utilizzo della plastica monouso nelle pubbliche amministrazioni
Roma, 11 ottobre – Tutelare l’ambiente che ci circonda, con un occhio di riguardo ai nostri mari, attivando campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono di oggetti in plastica. Sensibilizzare cittadini, Pubblica Amministrazione e imprese, attraverso la condivisione di buone pratiche di comportamento, linee guida da seguire e attuazione di modelli innovativi e sostenibili di produzione. Incentivare il riciclo e il riutilizzo degli oggetti “monouso”, per accelerare l’applicazione della Strategia europea per la plastica nell’economia circolare. Ruota attorno a questi obiettivi la mission del progetto “Pa Plastic Free”, avviato da Formez PA per il Ministero della Transizione Ecologica e al centro del seminario “La plastica: effetti sull’ambiente marino e terrestre”, svoltosi ad Ischia, evento introduttivo di un percorso di giornate formative, con laboratori, workshop e focus group di informazione e sensibilizzazione, grazie al supporto del Direttore dell’AMP Tonino Miccio, di docenti e specialisti del settore. Un incontro rivolto ad amministrazioni locali e operatori del settore alberghiero e della pesca, nel territorio dell’Area marina protetta Regno di Nettuno.
E la riduzione del consumo della plastica monouso è proprio uno dei principali obiettivi delle amministrazioni comunali che fanno parte del Consorzio. “Ridurre, riutilizzare e riciclare”, le parole d’ordine di Vincenzo Ferrandino, primo cittadino di Ischia, e Irene Iacono, neo-sindaca di Serrara Fontana, intervenuti al seminario insieme ad Andrea Buono, presidente dell’Area marina protetta. Un impegno che accomuna anche la capitale italiana della cultura 2022. “L’Amministrazione comunale di Procida da sempre ha messo al centro della sua agenda la tutela dell’ambiente. Sensibilizzare il territorio e costruire modelli organizzativi da seguire è la strada giusta”, ha evidenziato il vicesindaco Giuditta Lubrano Lavadera, che ha invitato Formez PA a replicare a breve l’iniziativa.
Iniziativa che si lega al progetto “Pa Plastic Free”,che mira a incentivare modelli organizzativi di riduzione dell’uso della plastica monouso all’interno delle pubbliche amministrazioni, per diffondere iniziative plastic free sui territori, attivando pratiche e comportamenti sostenibili negli enti pubblici coinvolti direttamente dal progetto. Un’azione finalizzata anche a informare e sensibilizzare sul problema dell’abbandono degli oggetti in plastica i soggetti pubblici e privati dei territori più sensibili al problema stesso: comuni costieri, piccole isole, comunità sostenibili, aree protette.
Modelli organizzativi da seguire, con azioni e criteri di autovalutazione del “livello” di Pa Plastic Free. “Abbiamo individuato alcune linee guida per un’Amministrazione libera dalla plastica che delineano un percorso crescente di riduzione del consumo di plastiche mono-uso nella P.A.”, riferisce Domenico Decaro, tecnico Formez PA. Ad esempio: adottare sistemi free-beverage che consentano l’uso di oggetti non monouso per le bevande calde o della borraccia per l’acqua; limitare la vendita di prodotti con imballaggio contenente plastica (merendine, biscotti, succhi di frutta confezionati); eliminare oggetti in plastica monouso negli eventi politici, sociali, amministrativi organizzati, patrocinati o finanziati dall’ente (attraverso ad esempio vuoto a rendere con cauzione); promuovere campagne e iniziative ad hoc, ad esempio dedicate alla pulizia di spiagge, ambienti fluviali, parchi e foreste del territorio o ancora di aree verdi urbane in collaborazione con associazioni culturali e/o istituti scolastici; incentivare azioni di riduzione della plastica monouso negli esercizi privati con strumenti fiscali (es.: riduzione della TARI).
Ad affrontare poi il tema degli “aspetti bio-ecologici” legati al problema delle plastiche in mare è stato il prof. Roberto Sandulli (Università degli Studi di Napoli “Parthenope”), secondo il quale “solo lo 0,5% delle plastiche galleggia in superficie, il resto penetra nella colonna d’acqua e si accumula sul fondo. Gli organismi animali possono essere intrappolati in residui plastici, o possono ingerire plastica a tutti i livelli della catena alimentare, generando problemi sia di bio-accumulo sia di bio-magnificazione. Le possibili misure per la riduzione degli input di plastica in mare sono riassunte nella regola delle 5R: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, Raccogliere e Ricreare. Ovvero: va ridotta la produzione delle plastiche all’origine; gli oggetti di plastica devono essere riutilizzati più volte e non vanno sostituiti con frequenza; vanno poi riciclati, destinandoli ad altro uso; devono essere raccolti nuovamente e destinati infine ad utilizzo sotto altra forma, quali oggetti artistici o di design”.
Infine, l’intervento di Nino Martino (Direttore Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche), “Accompagnare in natura lasciando solo le proprie impronte”, in cui ha sottolineato come AIGAE sia “la più grande associazione di Guide Ambientali Escursionistiche Italiane, riconosciuta dal MISE, con oltre 3.000 guide impegnate in tutta Italia. Collaboriamo con i Parchi e con il Ministero della Transizione Ecologica. Tutte le nostre iniziative sono plastic free, ma soprattutto le nostre escursioni e le attività di interpretazione ed educazione ambientale sono un continuo invito ad una maggiore sostenibilità delle attività umane. Noi crediamo che un altro mondo sia possibile, ma ognuno deve fare qualcosa di concreto… Oggi!”.
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