Artico, collassa una cisterna: Putin dichiara emergenza ambientale
Disastro nell’Artico, in Siberia collassa una cisterna di carburante: il Presidente Putin dichiara l’emergenza ambientale
Il terribile incidente avvenuto la scorsa settimana in Siberia costringe Putin a dichiarare emergenza ambientale: collassata una cisterna di carburante in un fiume Artico.
Circa 20.000 tonnellate di combustibile diesel e lubrificanti sono fuoriuscite dai serbatoi di una centrale elettrica.
Continua il momento delicato per il Presidente russo, ennesima brutta notizia, e all’ennesima sciagura Vladimir perde le staffe. Epidemia, quarantena, crisi economica e calo di popolarità stanno mettendo all’angolo Putin.
Il referendum costituzionale è alle porte. In una teleconferenza ha strigliato il capo della controllata di Norilsk Nickel che gestisce la centrale, la Ntek, dopo che i vertici dell’azienda non hanno riferito l’accaduto in modo tempestivo.
“Perché il governo deve saperlo giorni dopo? Dopo venire a sapere di situazioni d’emergenza dai social media?”, ha chiesto il leader russo contro il capo della Ntek, Serghei Lipin.
Il ministro delle Emergenze, Evgeny Zinichev, si sta recando sul luogo dell’incidente mentre il Comitato investigativo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta e ha già arrestato un impiegato della centrale elettrica.
Lo sversamento è avvenuto vicino a Norilsk, una remota città nel nord della Russia a circa 180 miglia sopra il circolo polare artico.
Nello specifico, 15.000 tonnellate si sono riversate nel fiume Ambarnaja e le restanti 6.000 si sono infiltrate nel terreno
Da settimane appare ogni giorno sui teleschermi, piuttosto rabbuiato, incorniciato insieme a funzionari di vario tipo in interminabili collegamenti che hanno lo scopo di mostrare al Paese che tutto è sotto controllo.
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