Qatar 2022, l’Inghilterra domina il povero Iran
Gli inglesi iniziano con il botto il loro Campionato del Mondo. Niente da fare per i giocatori iraniani, mai davvero in partita
Come da premessa, non c’è stata mai davvero partita. I valori dei singoli, già abbastanza evidenti su carta, hanno rispettato le aspettative del pre gara. L’Inghilterra ha iniziato il suo cammino in Qatar 2022 come meglio non poteva. Un pesantissimo 6-2 sul piccolo Iran che nulla ha potuto contro la Generazione Z degli inglesi. Anzi, i due gol segnati entrambi dal bomber del Porto, Mehdi Taremi, può già considerarsi di suo un grande traguardo.
La verità è che oltre a quelle due occasioni, arrivate una sul primo tiro in porta dell’Iran al 62′ e l’altra su rigore al 100′, gli inglesi non hanno mai davvero subito. Al contrario, per novanta minuti (pardon, centoquattordici!), l’Inghilterra si è imposta come il suo rango imponeva. La realtà di questo Mondiale è abbastanza evidente: vedremo sempre di più un abisso inqualificabile tra alcune top nazionali e le più piccole.
Sei gol per far ruggire gli inglesi
Anche se la partita sembrava non poter raccontare nulla che non fosse già scritto, in realtà l’Inghilterra ha dovuto faticare e non poco per sbloccare la partita. I primi 35′ sono stati un vero e proprio assedio degli uomini vestiti di bianco, i quali arrivavano sempre davanti la porta senza mai segnare. Anche l’ormai criticato e memato Harry Maguire ha visto il suo colpo di testa prendere l’incrocio dei pali al 30′. La porta dell’Iran sembrava essere stregata.
Poi ecco che gli inglesi riescono a sbloccare il loro personale Qatar 2022. A dare inizio alla goleada ci pensa il classe 2003 Jude Bellingham, seguito poi a ruota libera da Saka e Sterling. Il primo tempo termina improvvisamente 3-0. Nel secondo tempo la storia non cambia. Saka trova di nuovo la via del gol, e il nuovo entrato Rashford mette il suo nome sia nella voce marcature, sia in quella degli assist sulla rete finale di Grealish. L’Inghilterra fa quindi capire al mondo intero perché questo potrebbe davvero essere il suo anno: la sua Generazione Z inizia a far paura.
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