30 Novembre 2020 - 10:38

Qualità della vita: la classifica 2020 delle città più vivibili

qualità della vita

Anche in quest’anno delicato Italia Oggi e Università La Sapienza, stilano una classifica sulla qualità della vita. In vetta Pordenone, Foggia è l’ultima

Italia Oggi in collaborazione con Università La Sapienza ha stilato la classifica delle città più vivibili del 2020. La lista si basa su otto categorie, la cui valutazione oggettiva ne fa derivare la qualità della vita percepita. In cima troviamo Pordenone, all’ultimo posto invece Foggia.

La domanda è sempre la solita: “Dove si vive meglio in Italia?”. A rispondere è appunto l’analisi della qualità della vita che si fonda su otto categorie, o meglio su parametri di giudizio. Come ogni anno il lavoro è al primo posto, seguito dalla sicurezza e dall’ambiente, fondamentale è l’istruzione, fino ad arrivare a reddito e ricchezza.

L’analisi della qualità della vita mette in cima alla classifica la città di Pordenone che a sorpresa scavalca Trento (Prima nel 2019). Foggia invece è fanalino di coda e si aggiudica la maglia nera che strappa alla città di Crotone (ultima nel 2019).

Le migliori e l’impatto del Covid

Ad occupare le prime posizioni ci sono due nuovi ingressi. Vicenza (era 14ª) e Padova (11ª). A sorpresa, Ascoli Piceno nelle Marche, fa un grande balzo e passa dalla 37esima alla quinta posizione. Segno che la regione sta proseguendo una riqualificazione generale del territorio ed una nuova valorizzazione dei patrimoni artistici e culturali.

L’indagine quest’anno tiene naturalmente conto dell’impatto del Covid e si chiede in che modo il virus abbia gravato sulla vivibilità delle singole realtà italiane. L’effetto è presumibilmente negativo, dal momento che alcune tra le province più colpite dall’epidemia perdono diversi posti in classifica. E’ il caso di Bergamo che dal 26esimo posto scende al 40esimo. Lodi indietreggia di 37 posizioni, Milano di 16, Piacenza di 41, Cremona addirittura di 46.

Nonostante la pandemia, secondo l’indagine statistica, la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 60 su 107 province italiane. L’altra faccia della medaglia mette in risalto invece una fetta di popolazione italiana (42,5%) che vive in territori scarsamente vivibili.

La situazione al sud

Il sud anche nel 2020 porta sulle spalle una percentuale di insofferenza e di insufficienza di qualità pari al 60,1%. Il gruppo di province che hanno registrato scarsa efficienza nella qualità della vita si trova nel meridione e vede in testa Foggia. Agrigento in Sicilia sale di due gradini.

Per quanto riguarda le grandi aree urbane, le cosiddette metropoli si piazzano davvero male. Bisogna arrivare alla 45esima posizione per leggere il nome di Milano (nel 2019 era 29esima). Roma si conferma capitale caotica e di problematica vivibilità, si trova al 50esimo posto, tuttavia in risalita rispetto al 2019 ( 76esima posizione). Torino cala al 69esimo da che era lo scorso anno in 49esima posizione. Napoli occupa soltanto il gradino numero 103 della classifica ed è terzultima.

Qualità della vita: ecco i parametri

Sono otto le categorie che determinano la classificazione delle realtà più o meno vivibili d’Italia. Affari e lavoro; ambiente; reati e sicurezza; sicurezza sociale; istruzione e formazione; sistema salute; tempo libero; reddito e sicurezza.

AFFARI E LAVORO: dominano le città di Bolzano e Bologna e confermano posizioni di vertice già ottenute in passato e in particolare nel 2019. Il terzo posto è occupato dalla provincia autonoma di Trento, mentre in coda alla classifica si piazza così come nel 2019 la città di Crotone.

AMBIENTE: Anche in questo parametro valutativo ritroviamo Trento, seguita da Milano, Pordenone e Sondrio. Le province che ottengono la medaglia sono ancora 21 come lo scorso anno e si localizzano esclusivamente nel settentrione. Catania chiude la classifica e conferma lo scarso piazzamento del 2019.

REATI E SICUREZZA: primato per le Marche, è infatti Ascoli Piceno è la provincia più sicura d’Italia. Ottimi risultati anche per Nuoro, Treviso e Oristano, che ormai da diversi anni padroneggiano le zone alte della classifica. Delude invece Rimini e purtroppo conferma i risultati degli ultimi tre anni, ultima in classifica.

SICUREZZA SOCIALE: Quest’anno questo indicatore qualitativo tiene conto dell’impatto da Covid e valuta la variazione nella mortalità e l’incidenza dei casi registrati. Imperia fa un balzo di 89 posizioni, seguita da Benevento, Ascoli Piceno e Fermo. Nel gruppo delle ultime invece, rientrano Bergamo, Lodi, Sondrio e Cremona.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE: Anche in questo ambito è ancora Trento la provincia/città metropolitana a classificarsi in prima posizione. Seguono a conferma di ottimi piazzamenti ottenuti negli scorsi anni: Bologna, Trieste e Udine soprattutto per la qualità del sistema universitario. Ultima in classifica è ancora Crotone.

SISTEMA SALUTE: La città di Isernia è al primo posto, seguita da Terni, Cagliari e Catanzaro. Le posizioni più basse interessano invece Cuneo, Vercelli e Asti, Como, Imperia e La Spezia. Il Nordest racchiude altre 6 province basse in classifica, fra cui: Trento, Vicenza e Treviso, Trieste, Gorizia e ancora Reggio Emilia.

TEMPO LIBERO: E’ Siena la città al primo posto per tempo libero e turismo. Seguono Rimini, Aosta e VerbanoCusio-Ossola, mentre Grosseto è solo quinta. Anche in questa classifica Crotone occupa l’ultima posizione e si conferma realtà scarsamente vivibile.

REDDITO E RICCHEZZA: Milano domina la classifica sul tenore di vita, seguita da Bologna che conferma il secondo posto del 2019. Troviamo poi Aosta e un’altra realtà emiliano-romagnola, Parma. Così come nel 2019 Crotone è la città con minor incremento di reddito e ricchezza.