27 Gennaio 2022 - 11:33

Quirinale: quarto scrutinio, ancora stallo tra i partiti

Quarto scrutinio per l'elezione del Capo dello Stato e da oggi il quorum scende a 505 voti, ancora nessuna convergenza sul possibile nuovo inquilino del Quirinale

Parlamento, presidente della repubblica

Quarto scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato e da oggi il quorum scende a 505 voti. Tra i partiti regna ancora il caos, senza un nome sul quale convergere. Il Centrodestra si asterrà e si dice disponibile a votare un nome di alto valore istituzionale. M5s, Pd e Leu votano scheda bianca. Dal canto suo Letta assicura che “non ci sarà un presidente di destra”. Renzi: “Domani si chiude la partita”.

Al via la quarta votazione

E’ iniziata la quarta votazione per eleggere il Presidente della Repubblica. Da oggi il quorum necessario per il Quirinale si abbassa a 505 voti. Il centrodestra annuncia l’astensione il centrosinistra e i5 Stelle la scheda bianca. Letta:Serve un nome condiviso, no a vincitori e vinti”. Salvini: “Casini eletto col Pd, Draghi prezioso dov’è”. Giro di incontri in mattinata: vertice dei leader del centrodestra incontro anche del centrosinistra con Letta, Conte e Roberto Speranza e i capogruppo di Camera e Senato delle tre forze politiche.  Il centrodestra annuncia l’astensione: “Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno.” 

L’irritazione della Meloni

Giorgia Meloni non sarebbe stata d’accordo con la linea dell’astensione per la quarta votazione scelta dalla coalizione. Ieri FdI aveva chiesto esplicitamente a Salvini di esprimersi votando un nome dell’area di centrodestra, per superare lo stallo, anche alla luce del risultato ottenuto da Guido Crosetto.

Le possibilità di Casini al Quirinale

Il nome che potrebbe far uscire tutti dallo stallo resta dunque Pier Ferdinando Casini. Nome non tra i favoriti di Letta, ma sarebbe Casini “il candidato più accreditato tra i dem per tenere unita la maggioranza che sostiene il governo Draghi” secondo la Stampa. Il testa a testa nella giornata di venerdì 28 potrebbe proprio essere tra l’attuale premier e Casini, ma nei vertici che si terranno in serata potrebbero cambiare di nuovo le carte in tavola per il Quirinale.