27 Agosto 2020 - 13:23

Referendum, intesa del governo: soglia al 4 per cento e senatori a 25 anni

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Il governo discute sui correttivi del referendum, intesa su legge elettorale. Previsto un proporzionale con soglia ridotta dal 5 al 4%

La maggioranza giallorossa discute sui correttivi del referendum. L’accordo sulla legge elettorale intorno al quale la maggioranza potrebbe stringersi prevede un proporzionale con soglia ridotta dal 5 al 4%. Qualora i parlamentari fossero ridotti da 945 a 600 i giallorossi premerebbero per approvarla al fine di evitare che la destra di Salvini possa sbancare i due terzi dei seggi in caso di voto anticipato.

Nicola Zingaretti, segretario del Pd, fatica però a tenere il partito sulla linea del sì. Infatti sono molti gli appartenenti al Partito Democratico disposti a votare no al referendum di settembre. Intanto la maggioranza dichiara che non si andrà in aula prima del 20 settembre con la legge elettorale.

“Siamo in campagna elettorale e le opposizioni sono tutte contro. Suggerisco prudenza nella tempistica”– ha dichiarato Ettore Rosato. Quest’ultimo si è dichiarato disponibile però, come la sinistra di Leu, a far passare in Commissione dopo il referendum il testo base sul sistema proporzionale. Ma senza andare oltre.

Prima della votazione sul referendum si possono votare dunque in aula altri correttivi essenziali per raddrizzare le storture del taglio dei parlamentari: la riforma Fornaro “per evitare che l’elettore di una regione piccola e di un partito piccolo, veda il suo voto cancellato.” E la seconda norma, pronta per essere varata in aula a Palazzo Madama è il voto ai 18enni per il Senato: con i senatori eleggibili già a 25 anni e non a 40. “Un calendario che conferma il nuovo contesto che ci ha permesso di votare sì al taglio dei parlamentari in aula”, commenta  Ceccanti.