25 Giugno 2020 - 17:54

Le nuove regole e discipline per la Catechesi 2.0

papa francesco unioni civili The New Pope

Più social, attenzione a i migranti ed evitare abusi: ecco il testo approvato dal Papa lo scorso 23 marzo per la Catechesi 2.0

La nuova Catechesi porrà l’attenzione soprattutto sul linguaggio digitale e sulla cultura della globalizzazione. Il volume di oltre 320 pagine segue i precedenti analoghi del 1971 e del 1997. Approvato dal Papa il 23 marzo e presentato oggi in Vaticano affronterà le nuove problematiche che la Chiesa è chiamata a vivere.

La catechesi rimane innestata nella solida tradizione che ha caratterizzato la storia del cristianesimo fin dalle sue origini.” Spiegano il presidente del Pontificio Consiglio monsignor Rino Fisichella e il segretario monsignor Josè Octavio Ruiz Arenas. “Essa permane come una peculiare attività formativa della Chiesa che nel rispetto delle diverse fasce di età dei credenti si sforza di rendere sempre attuale il Vangelo di Gesù Cristo. Affinché sia sostegno per una testimonianza coerente.”

La digitalizzazione

Una delle novità nella nuova metodologia della catechesi è quella riguardante “i linguaggi e gli strumenti digitali”. “Nello spazio virtuale, che molti considerano non meno importante del mondo reale, le persone acquisiscono notizie e informazioni, sviluppano ed esprimono opinioni.” Nella Chiesa “si è spesso abituati ad una comunicazione uni-direzionale. Si predica, si insegna e si presentano sintesi dogmatiche. Inoltre, il solo testo scritto fatica a parlare ai più giovani, abituati a un linguaggio consistente nella convergenza di parola scritta, suono e immagini.

È bene quindi che “le comunità si impegnino non solo nell’affrontare questa nuova sfida culturale (216), ma anche nel corrispondere alle nuove generazioni con gli strumenti che sono ormai di uso comune nella didattica.”

L’inclusione dei migranti

Tra le molte prospettive affrontate dal documento del dicastero per la Nuova evangelizzazione, anche la “Catechesi con i migranti. Laddove possibile (punto 275), “l’offerta di una catechesi che tenga conto dei modi di comprendere e praticare la fede tipici dei paesi di origine costituisce un prezioso sostegno alla vita cristiana dei migranti, soprattutto per la prima generazione”.

Evitare gli abusi

Attenzione poi a evitare ogni tipo di abuso. I catechisti, si legge nel testo, siano aiutati a individuare “la modalità corretta per vivere la propria autorità unicamente come servizio dei fratelli”. Diventa, pertanto, “necessario che questo ruolo sia vissuto nel più assoluto rispetto per la coscienza e la persona altrui perché sia evitato ogni genere di abuso, sia esso di potere, di coscienza, economico o sessuale”.