23 Marzo 2015 - 14:00

Ricomincio da tre, scena della gelosia. Il monologo teatrale al cinema. Analisi

ricomincio da tre Troisi

«Hai mai fatto l’amore con qualcuno? Sì! Puah! E m’è scuppiato!». Il famoso monologo di Troisi davanti allo specchio in Ricomincio da tre

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Ricomincio da tre, primo film di Massimo Troisi girato nel 1981, porta sul grande schermo la potenza comunicativa dell’attore napoletano, inibito forse da un mezzo, come il cinema, con cui deve imparare a prendere confidenza. Questa sua timidezza si esprime su diversi livelli: nella sua interazione con l’altro, nella sua gestualità e voce interrotta, nel suo rapporto con il cinema.

Gaetano parte da Napoli e arriva a Firenze, dove incontra Marta, con cui instaura un rapporto di coppia, moderno, diverso da come potrebbe viverlo un partenopeo. Per riscattare la sua vita, Gaetano tenta di adeguarsi al nuovo contesto e alla diversa mentalità, imparando a contenere la sua indole e le sue insicurezze.

Il rapporto con una donna matura, che ha vissuto già delle esperienze importanti, impegnata nel sociale e con una carriera da scrittrice, mette Gaetano in una situazione di inferiorità e disagio, perché senza lavoro e obiettivi certi nel futuro. Gaetano sa anche che la spinta alla sua crescita intellettiva e sentimentale può nascere dall’unione con Marta, simbolo della modernità a di cui ha bisogno per abbandonare il suo legame con Napoli.

Siamo quasi alla fine del film, e la coppia Gaetano/Marta sta prendendo una forma più definitiva. I due sono a letto e Marta apre un discorso sulla gelosia, mostrandosi come una donna con esigenze moderne ma alla ricerca di un rapporto sentimentale solido.

ricomincio da tre

Ricomincio da tre, Massimo Troisi

Marta: «Beh! Se avete parlato solo … e di me … Mi fa piacere! Forse dopo tutto quello che ci siamo detti sulla gelosia, non dovrebbe! Ma mi fa piacere. Sai … quando ho sentito che hai dormito a casa di Jeanne ho avuto come una puntina di … insomma di gelosia. Mi ha fatto un po’ paura. Ho pensato: ecco! Adesso mi dice che ha fatto l’amore e io? Come reagisco?».

Questa sorta di intima confessione di Marta a Gaetano dà il via a una delle scene più divertenti e popolari della cinematografia di Massimo Troisi: «A te è mai capitato (toccandosi il labbro e con una voce tremolante) … da quando stiamo insieme (giocando con le dita in primo piano), ti è mai capitato dicioè hai fatto l’amore con qualcuno?». Il sì di Marta è solo una conferma per Gaetano, e lo capiamo dall’espressione del suo viso, che non nasconde una certa consapevolezza di non essere ancora l’unico a dormire con lei. Alla domanda della donna: «Sei geloso?», Troisi risponde con il famoso «No!» imposto dalla volontà di dimostrarsi estraneo ad un modello di rapporto che sente di dover superare, sebbene con sofferenza.

ricomincio da tre Troisi

Ricomincio da tre, monologo Troisi

La sua liberazione da questo senso di frustrazione si compie, parzialmente, confessandosi davanti allo specchio del bagno, sdoppiando il personaggio sul piano narrativo e visivo; ecco perché il monologo, tipicamente teatrale di Massimo Troisi, in Ricomincio da tre diventa cinematografico, proprio perché utilizza lo specchio e il montaggio per mostrare il personaggio nella stessa posizione, ma da diverse angolazioni.

Il dialogo è centrato sull’uso della parola e sulla mimica del volto dell’attore, maschera che riusciva a trasmettere ogni sentimento con una personalità inimitabile. La forza comunicativa di Troisi stava proprio in questi due elementi principali della sua recitazione: l’uso dinamico e colto delle parole, l’espressività in grado di creare un personaggio atipico nel contesto nazionale di quel periodo, ma allo stesso modo vicino al suo pubblico. Massimo Troisi in Ricomincio da tre dà inizio al suo trapasso dal teatro al cinema non rinunciando mai a se stesso; attore teatrale con una disciplina interiore e figlio di Napoli.

Il passaggio da un luogo sacro come il teatro al mezzo cinematografico, di cui Massimo dimostra di conoscerne le diverse logiche, si manifesta in maniera chiara in questa famosa scena, quella della gelosia.

ricomincio da tre

Ricomincio da tre, monologo Troisi

Nel gioco di sdoppiamento contempliamo due personaggi: Massimo Troisi e Gaetano. Il regista napoletano utilizza così un’espediente del cinema per creare questo dualismo sul piano visivo, e non solo narrativo e metateatrale.

In un ambiguo campo e controcampo la comunicazione avviene tra la mentalità di Massimo Troisi, napoletano e uomo di teatro, con Gaetano, ragazzo precario che sta indossando una nuova vita e regista cinematografico. Le due diverse personalità narrative e artistiche s’incontrano in un solo specchio, laddove c’è sempre un conflitto tra l’immagine reale e quelle riflessa.

Il monologo teatrale, rivolto prima a se stesso e poi al pubblico, qui diventa cinema; Massimo Troisi e Gaetano sono l’immagine reale e il riflesso, e nella contrapposizione campo/controcampo, rappresenta il discorso metalinguistico di Troisi che cede al cinema il suo bagaglio esistenziale legato al teatro verso una maturazione artistica che lo avvicinerà di più al pubblico raggiungendo il successo a livello internazionale. In Ricomincio da tre, con la scena della gelosia, scopriamo un Massimo Troisi che interloquisce con la sua dimensione sentimentale, artistica e autoriale. 

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