30 Settembre 2015 - 09:43

Con Salò Pasolini rivive al cinema 40 anni dopo la morte

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Il 2 novembre, a 40 anni dall’assassinio di Pier Paolo Pasolini, al cinema ci sarà Salò o le 120 giornate di Sodoma, il film proibito in versione integrale

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Non c’è un’unica parola per descrivere chi fu Pier Paolo Pasolini per l’Italia e per la Cultura, quella con la “C” maiuscola.

Forse lo si ricorda sempre troppo poco e i giovani spesso lo ignorano. Con questo articolo vogliamo invitare tutti ad andare al cinema per ricordare Pier Paolo Pasolini così: con l’ultima opera scritta e diretta dal maestro bolognese. L’opera più discussa, quella che per molti fu additato come film perverso, disgustoso e macabro.

Salò-film-Pasolini-donne-Il film Salò o le 120 giornate di Sodoma è stato restaurato grazie alla Cineteca Nazionale e a quella di Bologna. Il 2 novembre nei cinema italiani potremo vedere non la pellicola del 1975, ma la versione integrale mai vista prima. Un evento unico per scoprire chi fu Pier Paolo Pasolini attraverso la sua opera, vista per la prima volta dal pubblico dopo tre settimane dal suo assassinio brutale commesso il 2 novembre 1975.

Dal romanzo del Marchese De Sade, da Roland Barthes e Pierre Klossowski Pier Paolo Pasolini attinge per offrire al pubblico un film controverso, ritenuto addirittura scioccante per la storia del cinema.

Il film è ambientato nell’Italia settentrionale, negli anni 1944 e 1945, quelli della Repubblica di Salò. Fin qui nulla di strano. Riportando alla memoria la divisione dantesca della Divina Commedia, Pier Paolo Pasolini divide il suo film Salò in quattro parti o episodi (l’Antinferno e tre gironi: delle Manie, della Merda e del Sangue).

Salò-film-Pasolini-A dominare sulla gente della Repubblica di Salò e soprattutto sui giovani sono i rappresentanti del potere.

Ostentando i loro vizi come se fossero virtù il Duca (a capo del potere nobiliare), il Monsignore (a capo del potere ecclesiastico), l’Eccellenza (a capo del potere giudiziario) ed il Presidente (a capo del potere economico) trasferiscono i giovani in una dimora lontana dal centro abitato.

Qui maschi e femmine sono costretti ad ascoltare storie estreme di argomento sessuale, fino a diventare essi stessi vittime della passione in un gioco perverso e a volte incomprensibile, che termina spesso con la morte.

Un regolamento rigido scandisce le giornate nella dimora tra sesso e orge incestuose; chi infrange il regolamento pagherà la sua colpa e ogni via di fuga è sbarrata.

Salò-film-Pasolini-corpi-nudi-Senza svelarvi altro su Salò, non dimentichiamo che Italo Calvino continuando la sua polemica giornalistica con l’intellettuale bolognese mostrò apertamente il suo dissenso per la scelta di ambientare a Salò il romanzo di De Sade Le 120 giornate di Sodoma, da cui prende vita l’ultima opera di Pasolini.

Il 2 novembre andate al cinema a vedere Salò o le 12o giornate di Sodoma non solo per ricordare Pasolini; andateci per esprimere un giudizio personale senza pregiudizi e perché meno di un mese fa, nell’ambito del 72º Festival di Venezia, Salò è stato premiato come miglior film restaurato nella categoria dei film classici.

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