20 Agosto 2020 - 10:18

Scuola: sottoscritto protocollo sicurezza scuole infanzia

scuola Nocera

Ritorno a scuola: il protocollo di sicurezza per il rientro in classe relativamente alla scuola dell’infanzia è stato sottoscritto da tutte le sigle sindacali

Il protocollo di sicurezza per il rientro in classe relativamente alla scuola dell’infanzia è stato sottoscritto da tutte le sigle sindacali. Di seguito il comunicato stampa unitario delle seguenti sigle sindacali: CGIL, CISL, UIL, FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA.

Roma, 19 agosto 2020 – “I bambini, le famiglie e i lavoratori del sistema integrato per l’educazione e istruzione da 0 a 6 anni potranno iniziare a settembre un nuovo percorso educativo sicuro e strutturato negli asili nido, nelle sezioni primavera, nei servizi e nelle scuole dell’infanzia”. Lo rendono noto in un comunicato Cgil, Cisl, Uil, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, in merito alla sottoscrizione del Protocollo sicurezza per servizi educativi e scuole infanzia.

“Tale protocollo, insieme a quello sottoscritto il 6 agosto per le scuole di ogni ordine e grado – affermano le tre Confederazione insieme alle categorie del pubblico impiego e della scuola – completano e ampliano il quadro di garanzie e tutele per un settore strategico per lo sviluppo. Si creano condizioni  condivise di rientro nei centri educativi per la prima infanzia e per le scuole dell’infanzia dell’intero sistema paritario, riconoscendo le specificità gestionali,  che danno risposte alle famiglie e agli operatori”.

Le Confederazioni, insieme alle categorie interessate, fanno sapere che, tra soggetti pubblici e privati, sono stati concordati alcuni principi e requisiti per: l‘igienizzazione di locali e arredi; la gestione della prima fase di manifestazione di sintomi riconducibili al contagio; la formazione e informazione su regole di prevenzione rivolte alle famiglie, agli accompagnatori e ai lavoratori.

Inoltre, cinque i punti “particolarmente qualificanti” che secondo sindacati confederali e categorie “aprono prospettive di ulteriore approfondimento e miglioramento”:

  1. L’esigenza di garantire la stabilità e continuità dei gruppi e sezioni con le figure adulte di riferimento (educatori, docenti, operatori ausiliari), evitando l’utilizzo promiscuo di spazi da parte dei bambini di diversi gruppi/sezioni, secondo il modello organizzativo ‘a bolla’;
  2. la necessità di dare risposte concrete al ‘personale in condizioni di fragilità’, nell’ambito dell’‘accomodamento ragionevole’ previsto dal Protocollo Nazionale di Sicurezza del 24 aprile 2020 voluto dalle organizzazioni sindacali;
  3. il coinvolgimento delle Asl nel sostegno psicopedagogico, salvaguardando, laddove presente, la funzione dei coordinamenti pedagogici nonché soluzioni più flessibili relative ai servizi mensa;
  4. la necessità di verificare, secondo le proprie competenze in materia di sistema integrato 0-6, la possibilità di individuare ulteriori figure professionali;
  5. la necessità anche in deroga alle norme per le sostituzioni, di assegnare dotazioni organiche aggiuntive nei limiti delle risorse disponibili.

“Questi ultimi impegni – secondo i sindacati che hanno partecipato fattivamente alla stesura del protocollo – necessitano di risposte coerenti da parte del legislatore affinché risorse  finanziarie siano rese disponibili per raggiungere gli importanti obiettivi definiti, superando vincoli di bilancio ormai insostenibili per la tenuta del sistema. Serve un provvedimento legislativo di urgenza, che sciolga tutti i nodi che ostacolano ancora una serena ripartenza per garantire diritto a istruzione e salute”.

“Il Protocollo– prosegue la nota – impegna le parti ad una assidua azione di confronto per i diversi livelli di responsabilità, attraverso tavoli permanenti costituiti a livello nazionale e regionale con tutti i soggetti coinvolti. Sindacato, Regioni, Ministeri, parti datoriali sono chiamati a svolgere una funzione di grande rilevanza per restituire all’infanzia il ruolo di categoria sociale che, troppo spesso, viene ignorata, ridando voce – concludono Confederazioni e categorie – a coloro che non possono e non devono subire conseguenze delle crisi”.