Sea Watch 3, la capitana pensa a forzare il blocco dell’UE
Intanto, a 25 miglia da Agrigento, un peschereccio ha trovato impigliato nella rete un giovane uomo morto. La Sea Watch 3 è ancora senza un porto
Tutti gli occhi, in queste ore tremende, sono puntate verso Lampedusa. La situazione, il braccio di ferro che coinvolge la Sea Watch 3 e il Governo italiano è ancora in via di risoluzione. La sentenza della Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo, però, parla chiaro: respinta l’accoglienza dei 42 migranti a bordo della nave. E la comandante della nave, Carola Rackete, sta pensando ad una soluzione estrema. Infatti, si parla di forzare il blocco dell’UE e di approdare comunque sulle coste italiane.
“Questa mattina abbiamo comunicato ai naufraghi la decisione della Corte di rigettare il ricorso. Sono disperati. Si sentono abbandonati. Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell’Europa, dei loro diritti umani.” riporta un tweet di Sea Watch Italy, con riferimento al verdetto.
“Siamo tutti con lei (Carola, ndr). A questo punto è nella responsabilità del comandante portare in salvo i naufraghi. C’è profondo sconcerto per un verdetto contraddittorio e problematico dal punto di vista dell’effettività della tutela dei diritti fondamentali e della dignità dell’uomo.” hanno dichiarato i legali della nave.
La ONG, intanto, stamattina ha rilanciato e non si dà per vinta.
“Se il nostro capitano Carola porta i migranti salvati dalla Sea Watch 3 in un porto sicuro, come previsto dalla legge del mare, affronta pene severe in Italia. Saremo lì ogni notte fin quando questa situazione disumana non sarà risolta. Questo per aiutare Carola a difendere i diritti umani.”
Intanto, un orrore si è consumato in mare. Un peschereccio siciliano, infatti, a 25 miglia dalle coste di Agrigento, ha tirato su le reti trovandovi il corpo senza vita di un giovane uomo. Il corpo è stato portato a terra sul molo di Sciacca ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Bruttissimo episodio.
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