Semplificazioni, approvato nella notte il decreto “salvo intese”
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto semplificazioni. Il Governo: “Si tratta di intese tecniche, non politiche”
Dopo un vertice andato avanti tutta la notte, il Consiglio dei ministri ha approvato “salvo intese” il testo del decreto Semplificazioni. Il governo precisa che si tratta di “intese tecniche”, non politiche. Via libera anche al Programma nazionale di riforma, al disegno di legge di assestamento di Bilancio e al Rendiconto dello Stato. Opere prioritarie, ferroviarie e stradali potranno essere commissariate con appositi dpcm fino a dicembre.
Rispetto alla bozza presentata qualche settimana fa, il decreto Semplificazioni non prevede molte differenze. Il numero degli articoli passa a 50 modificando alcuni articoli.
Il decreto interviene, in particolare, in quattro ambiti principali:
- semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia
- semplificazioni procedimentali e responsabilità
- misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale
- semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy
Decreto Semplificazioni: cosa prevede
Il Cdm notturno, lungo in tutto sei ore, dà il via libera al Programma nazionale di riforma, con le direttrici che il governo seguirà nei prossimi mesi, e anche al ddl di assestamento di bilancio e al rendiconto dello Stato. Ma è sul testo del dl Semplificazioni, di una cinquantina di articoli e lungo quasi 100 pagine, che il governo fa nottata: quattro ore di discussione articolo su articolo. Il premier Giuseppe Conte ottiene il via libera a quella che considera “la madre di tutte le riforme” e che nei prossimi giorni illustrerà ai partner europei nei contatti in vista del Consiglio Ue sul Recovery fund.
La discussione promette già di riaprirsi in Parlamento. Il dibattito in Cdm si accende, racconta più di un presente, in particolare sulla possibilità non solo per i commissari ma anche per le stazioni appaltanti di agire, per far fronte agli effetti negativi dell’emergenza Covid, in deroga a tutte le norme, tranne quelle penali, antimafia e quelle sulla sicurezza sul lavoro. Restano infatti le perplessità di Pd e Leu sulle deroghe, introdotte sul “modello Genova”.
L’intesa sull’abuso d’ufficio, con la riserva di IvIl Consiglio dei ministri trova un accordo sul Durc, il documento unico di regolarità contributiva, ma viene stralciata, su richiesta di Roberto Speranza, la norma che aumentava le percentuali di subappalti. Quanto a uno degli altri nodi sul tavolo, la modifica del reato di abuso d’ufficio, l’intesa arriva nonostante Iv metta a verbale la sua riserva. Oggi incorre nell’abuso d’ufficio chi si procuri un vantaggio violando “norme di legge o di regolamento”. Con la nuova modifica sarà punibile chi violi “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali residuino margini di discrezionalità”.
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