“Non ti avevo ma..”: la favola capovolta di Sherol Dos Santos
Sherol Dos Santos, concorrente di X Factor 12, ha presentato ieri sera il suo inedito: “Non ti avevo ma ti ho perso”. Testo e analisi
Si chiama “Non ti avevo ma ti ho perso”, il primo inedito con cui Sherol Dos Santos proverà a conquistare la medaglia d’oro di X Factor 12. Il pezzo, da oggi in streaming e in rotazione radiofonica, è stato scritto da Manuel Agnelli (caposquadra della ragazza) e da Alessandro Laina.
Il testo
È stato facile
le cose succedono solo che è successo a me
Adesso credo che un regno esista soltanto se ci vive un re
se questa è una favola io sono la strega e tu non mi salverai
So che resti una parte di me
proprio quella che non vuoi
ci siamo già fatti del male provando a non farci del male
Lasciamo la pioggia cadere
Io sto in equilibrio anche senza volere
se poi non torni quando è giorno
e fa freddo anche all’inferno
col futuro addosso
questo mare era caldo anche d’inverno
e so che se una stella esplode
è perché la porti via da casa
non so se mi manchi adesso
non ti avevo ma ti ho perso
Noi siamo sogni siamo anime guerre da vincere
noi siamo diversi dagli dei e dagli eroi perchè sappiamo piangere
puoi cercarmi se vuoi
nelle foto di un posto che non esiste più
ma se qualcosa mi resta
è dirti soltanto una volta
che ci siamo già fatti del male
provando a non farci del male
lasciamo la pioggia cadere
io sto in equilibrio anche senza volere
se poi non torni quando è giorno
e fa freddo anche all’inferno
col futuro addosso
questo mare era caldo anche d’inverno
e so che se una stella esplode
è perché la porti via da casa
non so se mi manchi adesso
non ti avevo ma ti ho perso
Analisi del brano
Con “Non ti avevo ma ti ho perso” (che potete ascoltare qui) Sherol Dos Santos conferma la sua indubbia potenza vocale al servizio di una storia di perdita e di abbandono: il pezzo è la dedica di una figlia al padre che sembra sordo alla sua richiesta di affetto.
Il pezzo di Sherol è una favola capovolta: la protagonista non è una principessa di cui il re ha da essere orgoglioso ma una strega in cui egli stenta a riconoscersi.
La canzone di Sherol non è una favola, ma è una storia di vita vera, vissuta, sofferta: non ci sono dei o eroi ma persone che, loro malgrado, hanno dovuto imparare a piangere.
Sembra incolmabile la distanza tra Sherol e il destinatario del suo appello. Non resta che aggrapparsi ai simulacri di un passato felice che, forse, non c’è mai stato.
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