Simone Biles, l’incarnazione del sogno americano
Simone Biles, l’incarnazione del sogno americano. Un metro e 45 di pura energia e perfezione tecnica; alla sua prima olimpiade ha fatto incetta di medaglie e ha portato a Rio la sua storia di giovane donna che ha iniziato per caso e che adesso è la ginnasta più medagliata della storia
[ads1]
Simone Biles l’incarnazione del sogno americano: un metro e 45 di pura energia e perfezione tecnica. Simone Biles ha portato a casa l’ennesimo oro, nel volteggio femminile, dopo gli ori nel volteggio, nel concorso a squadre e nel concorso individuale. Unico neo, se si può definire così, il bronzo nella trave, ma solo perché è caduta durante l’esercizio altrimenti… Anche lei è umana, evidentemente!
La sua storia il sogno americano
La ginnasta più medagliata della storia, non ha sempre saputo che il suo destino fosse questo.Terza di quattro fratelli, nasce nell’Ohio, figlia di un padre assente e di una madre drogata e alcoolizzata. A tre anni viene portata via dai servizi sociali e affidata al nonno Ron, l’unico membro della famiglia cerano stati in grado di rintracciare. Un classico delle grandi storie di successo, la piccola Simone mette piede in una palestra per la prima volta per errore. La gita scolastica saltò, e gli insegnanti decisero di portare i ragazzi a visitare la vicina Bannon Gymnastix. Lei iniziò a volteggiare e scoprì il suo talento fin ora sopito. No, non andò così! Forse un giorno le leggende su di lei racconteranno in questo modo i suoi esordi, ma la realtà risulta essere ben diversa, eccome.
La sua allenatrice Aimee racconta di una Simone potente, forte, coraggiosa ma non troppo flessibile e che non aveva un eccellente controllo del corpo. La svolta a 15 anni, quando la giovane capisce che l’allenamento che lei compie ogni giorno non basta, se vuole arrivare ai massimi livelli come le sue compagne della nazionale juniores. E allora gli allenamenti giornalieri diventano due, passando da 20 a 32 ore. I primi risultati non tardano ad arrivare: nei successivi tre anni Simone vince 14 medaglie ai campionati mondiali, 10 delle quali d’oro, e diventa la ginnasta più medagliata di sempre.
C’è persino un esercizio che porta il suo nome: un doppio salto mortale con mezzo avvitamento in aria, il “Biles“, che incanta le platee dal 2013. Altro caso. Simone si era infortunata al polpaccio per essere atterrata male dopo un doppio salto mortale che aveva eseguito in allenamento. Per meglio proteggere l’atterraggio ed evitare nuovi infortunim pensò di aggiungere quel mezzo avvitamento al salto, grazie al quale avrebbe poi avuto un atterraggio frontale che avrebbe salvaguardato il polpaccio. E da li il cielo è diventato il suo solo limite. Perchè Simone vola sulla pedana, e tutte le avversarie sono consapevoli che con questa olimpiade è iniziata la sua era. 19 anni e un futuro davanti a se da prima della classe, e un esempio per tanti giovani che inseguono anche loro un sogno.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO