15 Ottobre 2015 - 19:25

Siria, tensioni fra Russia e USA nella strategia anti-Isis

Siria

Forti le tensioni fra i due paesi, ma si cerca un accordo per coordinare le operazioni anti-Isis in Siria

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Un rapporto del Ministro della Difesa Russo afferma: “Il ravvicinamento delle posizioni sui punti chiave del futuro documento e’ stato riconosciuto”. Successivamente:La successione delle ulteriori mosse delle parti è stata concordata. La discussione è stata professionale e ha avuto luogo in un’atmosfera costruttiva. Anche dal governo americano arriva la conferma dell’intesa, soprattutto per quanto concerne la firma dell’accordo per la sicurezza aerea, fortemente voluto da USA e Russia, al fine di evitare incidenti diplomatici o fraintendimenti. Sono frequenti gli episodi in cui aerei russi e statunitensi incrocino la propria traiettoria o visuale. Ciò è quanto è recentemente avvenuto con la violazione dello spazio aereo turco ad opera di veivoli russi, denunciata da Ankara e dalla Nato.

Waving hand Syrian flags

Tensioni tra Russia e Siria nella strategia anti-Isis

Non si può tuttavia definire questo un accordo di pace, dal momento che la gestione del conflitto Mosca/Washington procede fra accuse reciproche, soprattutto americane. La Casa Bianca ha infatti accusato Putin per aver intrapreso, il 30 settembre 2015, un’azione di bombardamento aereo sul territorio siriano, al fine di colpire l’Isis.

Ciò che provoca maggiore irritazione alla leadership statunitense è il fatto che i militari russi sostengano il “regime” siriano e che anche i ribelli filo-americani e anti-Assad siano stati presi di mira. Accuse che possono reggere fino a un certo punto, dal momento che, se il governo di Mosca non fosse intervenuto, la Nato o le potenze occidentali avrebbero permesso che lo Stato Islamico marciasse liberamente su Damasco. Tale si è rivelata la situazione, infatti, prima dei bombardamenti russi, per cui le richieste di aiuto provenienti dalla Siria sono cadute nel vuoto. L’esercito americano ha scarsamente contribuito, per il momento, nel fornire aiuti militari, anteponendo le antipatie per il governo siriano al pericolo di una minaccia terroristica di portata internazionale.

Questo atteggiamento non aiuta la cooperazione tra Washington e il Cremlino, indebolita dal rifiuto americano di partecipare a un vertice di Mosca sulla questione siriana, presieduto da Medvedev. Il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha inoltre denunciato che, al Consiglio di sicurezza dell’Onu,  gli Usa non hanno voluto sostenere di proposito  una risoluzione per condannare come atto terroristico l’attacco contro l’ambasciata russa a Damasco.

Intanto, la coalizione russo-siriana bombarda obiettivi strategici dello Stato Islamico, col futuro obiettivo di strappare la capitale Raqqa ai miliziani.

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