Spotify: cambio di prezzo per gli abbonamenti
Spotify modifica il prezzario per la sottoscrizione degli abbonamenti con account multipli, sceglie di allinearsi ad Apple Music
[ads1] Spotify è un servizio di streaming musicale che, ad oggi, si è affermato senza particolari intoppi, anche in Italia, dopo aver avuto modo di validare la propria bontà negli Stati Uniti.
Dopo un periodo di prova gratuita, nonché la possibilità di sfruttare il servizio come fosse una web-radio gratuitamente, è possibile sottoscrivere un abbonamento per sfruttare tutte le potenzialità del portale.
Ora, per la sottoscrizione di un abbonamento family, ovvero sei account premium che consentono l’ascolto di musica in contemporanea ad altrettanti utenti, si richiede un corrispettivo di circa 15€. Stesso prezzo, quello scelto da Spotify, che caratterizza il servizio offerto da Apple (Apple Music) e Google (Google Play Music). Prima di ora, lo stesso abbonamento, su Spotify, aveva un prezzo di circa 30€, consentendo l’accesso a cinque account contemporanei e non sei!
Per chi avesse già sottoscritto l’abbonamento, alle condizioni precedenti, non ci sarà alcun bisogno di nuova sottoscrizione, bensì l’aggiornamento alle nuove condizioni sarà automatico, quindi si potrà notare, in fattura, un addebito di importo inferiore.
Vantaggi e svantaggi della sottoscrizione a pagamento
Su Spotify, come abbiamo accennato, è possibile ascoltare musica anche gratuitamente. Ma quali differenze ci sono tra paganti e non paganti? Per chi sceglie di non pagare si ha una evidente limitazione: non si possono selezionare i brani o gli album che si preferiscono, c’è un ridotto numero di azioni consentite nello switch tra brani e la pubblicità è sempre presente.
La maggior parte degli utenti di Spotify sceglie, stando a quanto rilevato da numerose indagini di mercato, di non sottoscrivere alcun abbonamento – sono circa 30 milioni gli utenti paganti, il resto, e sono molti di più, preferiscono l’account free.
Seppure si possa supporre una crisi futura, poiché gli introiti non si generano con l’etere, il management di Spotify continua a confidare in una maggiore crescita di sottoscrizioni, quindi di fatturato. Che la nuova politica dei prezzi ne sia un chiaro segno? Volersi avvicinare maggiormente agli utenti, adottando una strategia simile a quella di Netflix: creare multi-account condivisibili, riducendo così l’esborso per singolo fruitore, ma, in compenso, accrescendo il numero di utenti paganti?
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