Stato di emergenza, si valuta proroga: avanti con green pass e mascherine
Il governo valuta una proroga dello stato di emergenza e delle misure anti Covid-19. Avanti con green pass almeno fino alla prossima estate
La data in cui dovrebbe terminare lo stato di emergenza si avvicina ma la curva dei contagi sembra continuare a salire. Per questo motivo, il Governo sta valutando come agire a partire dal 2022. Opinione comune, nella maggioranza, sarebbe quella di prorogare lo stato di emergenza fino a marzo 2022, cosa che richiederebbe un’azione specifica. Infatti, lo stato di emergenza può essere dichiarato per 12 mesi con una proroga di altri 12 mesi; i 24 mesi totali saranno quindi trascorsi essendo partiti a gennaio 2020. A tal proposito, il Ministro della Salute Roberto Speranza riferisce: “Come governo ci baseremo sull’evidenza scientifica: se sarà necessario prorogare lo stato di emergenza lo faremo senza timore. Ricordo che ad oggi la curva è in risalita“, ribadendo l’importanza del green pass per proteggere chi è vaccinato da chi non lo è, almeno fin quando il virus continuerà a circolare. Avanti, quindi, con le norme anti-Covid 19.
Per quanto riguarda il green pass ci sono pochi dubbi: nessun passo indietro ma, anzi, resterà obbligatorio fino a giugno 2022. Come riferito da Speranza e anche dal Ministro Di Maio, il certificato verde rappresenta l’unico modo per salvaguardare le persone, per non affollare gli ospedali e per non rinunciare alla socialità. Il Ministro degli Esteri ha anche ricordato come molti paesi, con una percentuale di vaccinati inferiore all’Italia, stanno ritornando a misure restrittive come lockdown e coprifuoco.
Importante, inoltre, andare avanti con le terze dosi per chi ha ricevuto il vaccino per primo: personale sanitario, persone fragili e over 60. La linea della cautela, quindi, sembra caratterizzare il governo, come d’altronde è stato fino ad ora. Obbligo di mascherine nei luoghi chiusi e distanziamento sono altri due fattori importanti per tenere a bada una curva di contagi che non sembra volersi arrestare. Restano comunque molti nodi da sciogliere qualora si optasse per il proseguimento dello stato di emergenza. Tra questi, lo smart working per i dipendenti pubblici e l’utilizzo delle fasce di colore per distinguere diverse zone di rischio.
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