Stress e digiuno: saltare un pasto causa cattivo umore e irritabilità

Secondo un recente studio, l’ipoglicemia dovuta ad un lungo periodo di digiuno causerebbe un calo dell’umore ed un forte stress psichico

Sin dai primi momenti di vita della maggior parte degli esseri viventi, il segnale lanciato per indicare il bisogno di cibo è il pianto. Si tratta di un richiamo forte, a cui il cervello è programmato per rispondere immediatamente. Il pianto, quindi, è sia indice di stress psico-fisico per chi lo attua, sia per chi lo ascolta. Lo stesso atteggiamento si può riscontrare anche negli adulti. Molto spesso, infatti, capita di avvertire un forte senso di malumore e di disagio quando si ha fame. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Psychopharmacology, ha confermato non solo che questo è vero, ma anche il perché ciò avviene.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Guelph, in Canada, ha utilizzato un campione di ratti da laboratorio per verificare questo fenomeno. Gli animali sono stati fatti entrare in una scatola ed è stato loro iniettato un bloccante del glucosio (simulando così un periodo di digiuno). Agli stessi, successivamente, è stata iniettata dell’acqua in un’altra scatola. Dopo questi due procedimenti, i ratti decidevano di entrare nella seconda scatola, indicando, evidentemente, che nella prima avevano vissuto un’esperienza stressante e negativa.

Nella prima scatola, infatti, i topi sono risultati più apatici e pigri fin quando non è stato loro somministrato un comune antidepressivo. Da quel momento, il loro comportamento è ritornato normale. Gli studiosi hanno poi osservato che nel primo caso gli animali avevano prodotto il corticosterone, una sostanza indice di stress fisiologico. Con questo esperimento si è dimostrato come l’ipoglicemia indotta da un digiuno prolungato (ad esempio con un pasto saltato) possa indurre un notevole e repentino peggioramento dell’umore.

I risultati di questa ricerca, quindi, potrebbero aprire la strada ad un nuovo approccio a disturbi come ansia e depressione.