15 Marzo 2021 - 12:42

Suarez: “Pensavano che avessi il passaporto italiano”

Suarez

Repubblica ha pubblicato l’interrogatorio a cui è stato sottoposto Suarez in merito agli scandali che lo hanno coinvolto

Nelle scorse ore il giornale “Repubblica” ha reso nota la trascrizione dell’interrogatorio di Suarez. Lo scorso 18 dicembre è stato ascoltato in videoconferenza dai PM Paolo Abbritti e Giampaolo Mocetti, alla presenza di una interprete di lingua spagnola. Il passaggio fondamentale riguarda il ruolo svolto dalla Professoressa Spina, l’insegnante indagata per falso ideologico e materiale, in merito alla vicenda dell’esame di italiano sostenuto da Suarez all’Università per Stranieri di Perugia.

Nell’interrogatorio Suarez parla di un pdf che gli era stato dato dalla professoressa dicendogli: ” Che quel testo poteva essere chiesto all’esame”. L’avvocato della professoressa Spina ha quindi espresso le ragioni dell’innocenza della sua cliente affermando: “Le parole del calciatore non contraddicono la versione della mia assistita: stavano facendo una simulazione, nel corso delle lezioni lei gli ha inviato anche altro materiale didattico”.

Successivamente Suarez ha raccontato dei rapporti intercorsi con la dirigenza della Juventus: “Verso fine agosto, inizio settembre, ho ricevuto prima una chiamata da Nedved, poi da Paratici. All’inizio era soltanto per sapere se ero interessato alla trattativa. Dopo se n’è occupato il mio avvocato, Paratici mi disse che mi avevano contattato perché pensavano che avessi il passaporto italiano come mia moglie. Gli risposi che non lo avevo, avevo solo iniziato a fare la relativa pratica chiedendo tutti i certificati necessari nei Paesi in cui ho vissuto”.

Si arriva quindi al mese di settembre in cui viene comunicato a Suarez la necessità di sostenere un esame di italiano: ““I primi due giorni c’era un’altra ragazza, una sorta di tutor che interveniva per alcune traduzioni in spagnolo. Un altro giorno c’era Lorenzo (Rocca). Mi faceva domande su ciò che avrebbero potuto chiedere in sede di esame. Mi ha fatto vedere 15-20 immagini tra le quali scegliere, io dovevo descriverle.

Me le ha fatte vedere tutte dicendo che due o quattro, a scelta, avrebbero potuto essere oggetto dell’esame. Quante lezioni ho seguito? 9 o 10Il mio avvocato aveva parlato con Paratici e aveva saputo che era difficile ottenere la cittadinanza. Allora ho deciso di proseguire comunque la pratica per ottenere il passaporto. Non ricordo la data esatta ma era durante le lezioni. Dopo ho detto a Spina che non sarei più venuto alla Juve”.

Successivamente il calciatore racconta di aver sentito per la prima volta il presidente, Andrea Agnelli, una volta sostenuto l’esame. “Paratici mi chiamò quando ero in aeroporto per dirmi che avevo fatto la scelta migliore per la mia famiglia. Due giorni dopo mi chiamò il presidente Agnelli per dirmi che era dispiaciuto che la trattativa non era andata a buon fine e mi ringraziava per quanto avevo fatto per facilitare la trattativa, anche forzando i rapporti con il Barcellona. Ho sentito Nedved per l’aspetto sportivo, Paratici e il presidente Agnelli, due o tre giorni dopo l’esame di lingua, che mi ha ringraziato per lo sforzo che avevo fatto per liberarmi dal Barcellona. Agnelli mi disse che con il calcio non si possono mai fare programmi certi. Con Agnelli non avevo parlato prima di allora”.

Infine Suarez racconta di come la Juventus non si sia occupata della questione logistica per lo svolgimento dell’esame: “E’ stata la società che si è occupata dell’organizzazione del volo. Avevo già contattato il Consolato e sapevo che dovevo venire in Italia per sostenere l’esame. Mi è stata indicata solo Perugia come sede di esame”.