Texas Rising su Sky Atlantic
Salutate i vostri cari, sellate i cavalli e prendete un’arma. È il momento di decidere da che parte stare, la Rivoluzione texana sta per iniziare, Texas Rising è arrivata su Sky Atlantic
[ads1]
Prodotta da History (A+E Networks) e diretta da Roland Joffè (palma d’oro per Mission, 1985), la miniserie Western Texas Rising, girata con la tecnica del cinemascope, narra le vicende avvenute durante la guerra d’indipendenza del Texas, divenuta poi terra americana.
La trama: (Spoiler). Il pilot di Texas Rising, dal titolo Dalle Ceneri, attraverso delle didascalie e una voce narrante, ci porta nel 1836.
Siamo nella Repubblica del Texas. Fort Alamo è caduto per mano del Generale Antonio Lopez de Santa Anna/Holivier Martinez, il quale conquistato il forte e ammazzato i ribelli, lascia liberi donne e bambini.
Dopo poche scene conosciamo il suo rivale, la sua nemesi, il Generale Sam Houston/Bill Paxton, alle prese con le pressioni della delegazione dei coloni. Quest’ultimi vorrebbero lanciare contro il dittatore messicano un esercito impreparato, inferiore numericamente e privo di scorte di cibo e munizioni.
È la volta dei Texas rangers, Deaf Smith/Jeffrey Dean Morgan spicca su tutti, un texano a favore della rivoluzione, sordo e di poche parole. I rangers sono in ricognizione e, a poche miglia da Alamo, si imbattono in una tribù di pellerossa, che assalta un carro di messicani nel quale vi sono anche donne e neonati. Corsi in soccorso e sventato l’assalto, il manipolo di Texas rangers torna al campo per fare rapporto.
Al campo giunge anche Emily West/Cynthia Addai-Robinson, sopravvissuta di Alamo e vecchia conoscenza di Houston, la quale trama la vendetta del fratello morto per mano di Santa Anna.
Nella seconda puntata di Texas Rising, dal titolo La rosa gialla del Texas, Truett e Lane, due giovanissimi arruolati nelle fila dei Texas rangers sono in giro in avanscoperta.
Mentre il Generale Houston è alle prese con il reclutamento di nuovi soldati, Santa Anna festeggia la vittoria di Alamo e marcia verso la prossima tappa.
Emily non riesce a dimenticare la morte del fratello, vuole unirsi alla causa dei rivoluzionari e ottenere vendetta.
La delegazione dei coloni preme affinché Santa Anna venga fronteggiato e Houston, l’unico capace di avere chiara la situazione, è costretto a fare la voce grossa e a minacciare di morte chiunque si ribelli alle sue decisioni. Il Generale dei rivoluzionari ha anche il tempo per rilassarsi, infatti, Emily gli fa visita nella tenda e trascorre la notte con lui. Nel frattempo un indefinito sopravvissuto di Alamo, Lorca/Ray Liotta si aggira per l’accampamento.
https://youtu.be/EnoJ2sHLU9M
Cast e produzione: Texas Rising è una miniserie Western dal contenuto documentaristico, composta da dieci episodi, trasmessi due per volta, tutti i lunedì su Sky Atlantic a partire dal 14 settembre, alle 21.10.
Texas Rising è una serie con alle spalle una grande produzione, dotata di un cast ricco e di tutto rispetto. Tra gli attori risaltano Olivier Martinez (Unfaithful – L’amore infedele), nel ruolo del Generale Santa Anna; Bill Paxton (Terminator, Titanic), nel ruolo del Generale Houston; Brendan Fraser (La Mummia, Crash), nel ruolo del Texas Ranger Billy Anderson; Crispin Glover (Charlie’s Angels), nel ruolo di un rivoluzionario texano, Moseley Baker; Cynthia Addai-Robinson (Star Trek – Into The Darkness), nel ruolo di Emily; Jeffrey Dean Morgan (Watchmen, Motel Woodstock), nel ruolo di Deaf Smith, ranger messicano sordo; Ray Liotta (Quei bravi ragazzi, Hannibal), nel ruolo di un sopravvissuto alla strage di Alamo.
L’analisi: Nonostante la produzione e il cast, Texas Rising, alla fine delle prime due puntate, risulta essere una serie per nulla accattivante. Seppur Joffè sia avvezzo alle ricostruzioni storiche, la regia appare pulita ma allo stesso tempo piatta. La sceneggiatura è poco incisiva, non riesce nell’intento di tener incollati gli spettatori allo schermo televisivo. A tratti si ha l’impressione di osservare semplicemente, attraverso un vetro, la vita dei protagonisti, senza l’enfasi che lo spettatore si aspetta. I dialoghi sono banali, la psicologia dei personaggi è frettolosa e priva di spessore. Tuttavia ciò che fa storcere il naso è la fine degli episodi; questi, infatti, terminano all’improvviso come se la sequenza venisse interrotta bruscamente, senza nemmeno l’apporto di un effetto cliffhanger, a cui il cinema americano ci ha ormai abituati.
A mio parere la realizzazione di Texas Rising pecca proprio nel genere. È fuori discussione che la messa in scena di una battaglia svoltasi nel deserto americano debba essere rappresentata attraverso il Western. Purtroppo il regista non riesce ad apportare nessuna novità stilistica alla serie, trasformandola così in un qualcosa di “già visto troppe volte”, di “vecchio”, di “stereotipato”. Nelle prime due puntate di Texas Rising abbiamo assistito al dispotismo del Generale Santa Anna; al cameratismo e alla lealtà dei fratelli d’arme, dei rangers; alle “lance messicane” e ai “mangia fagioli”, alle tribù pellerossa, dei Comanche e Karankawa, attaccare messicani e americani; abbiamo visto fucili contro asce e scalpi. La serie è viziata da un punto di vista tutt’altro che imparziale, quello dei vincitori. Attendiamo le altre puntate per vedere se la serie migliorerà o resterà tale, altrimenti bisognerà accontentarsi del paesaggio (bello e sconfinato).
L’introduzione e la sigla di Texas Rising (a proposito di “già visto”, non vi ricorda qualcosa?).
https://youtu.be/aXMDPYkvh1k
Fatti storici: Prima della Rivoluzione texana, il Texas era una colonia spagnola. Successivamente, quando il Messico raggiunse l’indipendenza, diventò una provincia messicana. Nel 1835 scoppiò la rivolta contro il Messico e nel 1836 il Texas diventò una repubblica indipendente. Il 29 dicembre 1845 entrò negli Stati Uniti come ventottesimo membro e nel 1861 aderì alla Confederazione sudista. La Rivoluzione texana venne combattuta tra le forze messicane e texane, quest’ultima supportata dagli Stati Uniti.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO