“The other side of Lucca”, cosa c’è oltre il “Comics”
In occasione di uno degli eventi più attesi dell’anno, il “Lucca Comics”, una miniguida per scoprire quanto offre la città ospite
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Se si dice Lucca si pensa subito a due grandi appuntamenti, uno estivo l’altro autunnale, attesi con ansia tutto l’anno e in tutta Italia: il “Lucca Summer Festival” ed il “Lucca Comics & Games”. Quest’ultimo sta proprio per arrivare e così dal 28 ottobre al 1 novembre le strade della cittadina toscana saranno invase da cosplay, appassionati di fumetti, videogames, nerd, geek e chi più ne ha più ne metta. Il programma si prospetta ricco ed il tempo poco, ma soprattutto per chi partecipa per la prima volta al festival e non ha mai visitato il luogo, perchè non scoprire cosa c’è oltre il ‘Comics&Games’?
Infatti, leggermente sottovalutata rispetto alle sue più note conterranee rivali Firenze e Pisa dal punto di vista turistico, in realtà Lucca è una delle maggiori città d’arte d’Italia, con numerosi edifici civili e religiosi e monumenti da poter visitare, volendo anche in un solo giorno. Possibilmente è preferibile godere delle sue bellezze con il bel tempo (il nome deriva infatti da luk, “luogo paludoso”, per il deflusso irregolare del fiume Auser, che causava continue alluvioni. Oggi non è poi cambiato molto: in un giorno di pioggia vi assicuro che la visita può rivelarsi ardua, sebbene acquistare un ombrello non vi risulterà difficile: alle prime minacce, spunteranno un po’ ovunque venditori!)
Ad accogliere ogni visitatore che scende dal suo treno vi sono le possenti mura cinquecentesce, che circondano l’abitato e sono intatte, tra le meglio conservate in Europa, ed oggi sono usate come passeggiata pedonale. Superate queste ecco che ci si addentra subito nel centro abitato.
Ossimori
La particolarità di Lucca sta senz’altro nella naturale copresenza di antico e nuovo: in ogni piazza, in ogni via ci si può sentire catapultati nel passato, senza smettere di essere nel presente. Epoche e luoghi di natura differente, riescono ad amalgamarsi tra di loro senza stridere. L’impianto urbano romano, contraddistinto dalla presenza dei due principali assi viari, cardo e decumano, incornicia perfettamente chiese ed edifici, costruti in tempi l’uno successivo all’altro.
Piccoli cortili e viottoli si alternano a spazi ad ampio respiro (come Piazza Napoleone, chiamata Piazza Grande dai lucchesi), la cui larghezza si riequilibria con le altezze maestose di campanili e torri (Torre dell’orologio e Torre Guinigi, sulla cui sommità vi è un bellissimo giardino pensile). Inevitabile attraversazare Piazza dell’Anfiteatro, nata nel medioevo sulle rovine dell’antico anfiteatro romano. Oggi il piano della piazza è rialzato di circa 3 metri rispetto all’arena romana e vi si può accedere tramite 4 porte a volta, il cui punto d’intersezione al centro della piazza stessa è indicato da una croce incisa su una mattonella.
La città delle 100 chiese
Lucca è anche nota così. Sono e sono stati infatti, tra cappelle private, oratori e grandi chiese, così numerosi gli edifici religiosi che raccontano Lucca attraverso i secoli della sua storia. Tre sono le maggiori e quindi degne di nota. La più suggestiva e raffinata delle tre è senz’altro la Chiesa di San Michele, che sorge nell’omonima piazza (detta anche delle catene).
La facciata è caratterizzata da quattro ordini di logge e sormontata da una grande statua in marmo dell’arcangelo Michele nell’atto di uccidere il drago, ai cui due lati vi sono due angeli. Leggenda vuole che in alcuni giorni, con una particolare luce, sia visibile uno scintillio, proveniente da uno smeraldo incastonato in tempi remoti nell’arcangelo; tuttavia non vi sono prove che effettivamente vi sia. Il tutto contornato da bassirilievi, intarsi e statue (alcune aggiunte successivamente) con rimandi a simboli cristiani e precristiani, massonici, scientifici, esoterici ed orientali.
Stesso stile, di derivazione pisana, si riscontra nella Cattedrale di San Martino, anch’essa imponente nelle dimensioni e nello stile, sebbene meno della già citata. Al suo interno il Volto Santo, il crocifisso scavato nel legno, icona devozionale, considerato simbolo e protezione dei lucchesi ovunque si trovino nel mondo. Tanto che in suo onore si tiene, ogni settembre, la processione della Luminara. Sulla facciata, invece, è presente la grande scultura equestre di San Martino da Tour (a cui è dedicata la chiesa), che fino al XVII secolo veniva addobbata per festeggiare, l’11 novembre, il santo e l ‘ estate di San Martino.
Più piccina e dimessa, seppure racchiudente un enorme fascino, è la Basilica di San Frediano, dedicata al culto del santo che “sapeva dominare la materia e spostare i fiumi”, al cui interno è custodita la salma di Santa Zita, la piccola Santa dei Fiori, vissuta a Lucca nel XIII secolo e citata da Dante nella Divina Commedia, e che trasformò il pane in fiori. In suo onore, il 27 aprile, un grande mercato di fiori viene allestito nella vicina piazza anfiteatro e tutte le piazze di Lucca si adornano di fiori.
Tra musica, cinema ed arte
Inoltre Lucca è sacro e profano, perchè se è sì la città delle cento chiese, è anche vero che essa può essere reputata patria d’arte, in particolare di cinema e musica. Due sono gli esempi forse più lampanti e famosi di questo aspetto della città, sebbene per motivazioni differenti: la casa museo di Puccini e Palazzo Pfanner.
Giacomo Puccini nacque a Lucca nel 1858, in un palazzo del centro storico raggiungibile subito da Piazza san Michele, dove ora è allestita, appunto, la sua casa museo, affacciata su corte San Lorenzo, in cui, come una piccola cassa armonica, risuonano le note delle più celebri opere di Puccini, provenienti dal bookshop e biglietteria, che fronteggiano la statua del compositore, posta proprio al centro della piazzetta.
Un giardino affollato di servitori fermi in pieno giorno, poi un cenno, Alberto Sordi finalmente da principio al suo giorno, e quel giardino si anima. Quel giardino, progettato da Filippo Juvarra, quel palazzo nobiliare del XVII secolo, scelto da Mario Monicelli come la dimora del suo Marchese del Grillo, interpretato dal grande Alberto Sordi, è Palazzo Pfanner, costruito quasi a ridosso della cinta muraria e, fino al 1929 sede del Birrificio della famiglia Pfanner.
Lucca fu scelta ed amata, come tutta la Versilia, da molti artisti e registi, che ne fecero set dei loro capolavori:Mauro Bolognini, Luchino Visconti, Jane Champion (che vi girò il suo Ritratto di signora) e Pupi Avati.
Non vi resta che preparare le valigie, acquistare un biglietto, salire su un treno e scoprire l’altra faccia di Lucca!
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