The Whispers, i primi due episodi
La nuova Serie Tv, The Whispers, non convince. Una scrittura povera di contenuti e un’iconografia abusata, una certa ostentazione della società americana
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The Whispers, la nuova Serie Tv che vede come produttore esecutivo Steven Spielberg, mostra notevoli carenze di contenuti e di rielaborazione estetico-narrativa.
I primi due episodi cominciano mostrando una tra le bambine protagoniste in confidenza con il suo amico immaginario Drill. Il rapporto tra i due è costruito con una ridondanza paradossale, che riduce ai minimi termini la fascinazione che avrebbe potuto suscitare la presenza/assenza dell’amico immaginario.
Dov’è finito il meccanismo seduttivo della Serie Tv?
I primi due episodi mostrano i personaggi principali di The Whispers, poco caratterizzati e sminuiti dalla fretta di giocare con un colpo di scena che arriva troppo in fretta.
Man mano si conoscono gli intrecci, poco curati sia sul piano figurativo che espositivo, in cui altri bambini rientrano nel grande cerchio di Drill. La luce, le onde elettromagnetiche, la tecnologia rappresentano i canali di comunicazione tra i bambini, la nuova generazione, e Drill.
L’identità di Drill, fortunatamente non svelata nell’incipit, si può intuire tra la fine del primo e l’inizio del secondo episodio, attraverso linguaggi cinematografici “infantili”; non perché rivolto ad un pubblico piccolo trattandosi di un thriller, e neanche perché interpreta il linguaggio dei bambini protagonisti. The Whispers mostra una carenza di idee e di rielaborazione artistica tale da ridurre la qualità dei prodotti FOX.
Ci riferiamo ad oggetti che circondano grandi e piccoli, ai tipi di disegni che tratteggiano, che alludono continuamente al mondo alieno. Così come il ritrovamento dell’areo militare nell’Artico, da cui si sviluppa meglio la storia del sopravvissuto John Doe creduto morto. Molti tra i personaggi emersi in una mangiata di minuti, sembrano essere tutti in relazione con quella tragedia.
L’unico capace di suscitare interesse è il selvaggio e fuori dagli schemi John Doe (Milo Ventimiglia), presentato con un profilo così antitetico al resto dei protagonisti, da risultare a volte elementare. In ultima analisi rimane curioso il riferimento al mondo arabo, scoprendo la nuova personalità del disperso.
Un elogio all’America, appare dai primi episodi The Whispers, dimostrandolo nella scelta dei volti (gli attori) con la fisionomia che suggerisce la ricerca della perfezione corporea nella cultura americana; nella composizione vista e rivista per creare il contesto in cui scrivere la storia; nell’eloquenza imbarazzante dei bambini.
Cosa si potrà mai scoprire nei prossimi 11 episodi previsti? La Serie non si può definire totalmente dai primi minuti, e le sensazioni iniziali possono modificarsi.
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