25 Marzo 2016 - 15:32

Tombeto Centrale presentano “Il silenzio della collina”

tombeto

Tombeto Centrale prende vita nel gennaio 2012 in un freddo garage di una spopolata frazione collinare della mediavalle lucchese, da una idea di Luca Giannotti (chitarra e voce), che raccogliendo le tante ceneri di esperienze passate, cerca di ricreare una dimensione sonora a lui favorevole

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La formazione, volutamente e strettamente fissata a tre elementi, allo stato fondamentale del rock, si completa con Riccardo Franchi alla batteria e Luca Franchi al basso che accolgono la dimensione dell’amico di lunga data. I tre sono dediti ad un sound potente, incalzante, armonicamente malizioso, a tratti disperato nonché a tesi ispirati e rigorosamente in italiano: un crossover magico e senza tempo (cit.)! Si fanno le ossa sui palchi toscani aprendo concerti a band di spessore come Quintorigo, Zen Circus e Rebeldevil. Dopo varie partecipazioni a compilation (Sanremo Rock 2013 e “20 anni senza Kurt”) entrano nel Roster di Qua’Rock Records vincendo il primo Qua’Rock contest nella primavera del 2015. Grazie alla proficua collaborazione con l’etichetta, prende finalmente forma il loro album d’esordio, IL SILENZIO DELLA COLLINA, uscito proprio oggi.

Il disco, che è composto da 10 tracce ed è caratterizzato da una forte intensità emotiva e musicale a più livelli, è una sorta di concept sul ritrovare se stessi, sull’equilibrio, quasi autobiografico, dell’uomo con la natura, con i luoghi sperduti, tranquilli e silenziosi tanto agognati e ricercati in una congiuntura temporale quantomai sfavorevole.

La tracklist è così composta:

FA# ECONOMICO

Ad un riff di basso potente come non mai, pura distorsione, il compito di aprire il disco, nella traccia che i Tombeto considerano come la canzone scaccia crisi. Il denaro che ci seduce ci porta lontano dal quel faticoso capolavoro che dovrebbe essere la vita.

SOCIAL NETWORK

Come un trattore infuriato, il riff di Social Network ci sbatte in faccia la sonnolenza, la cristallizzazione della lucidità dell’immaginazione, rubata dalla “social network addiction”. Meglio correre ai ripari, prima che sia troppo tardi…

FIORI, SERPENTI

Amore nero, amore disperato, amore anonimo? Può l’amore può essere un serpente a tre teste che si intreccia su se stesso fino a strozzarsi. Perdersi sui anonimi sentieri, senza voce. Anche questo fa parte della danza tribale della vita.

IL VENDITORE DI TAPPETI

Il rifugio più sicuro è proprio quello che hai sempre avuto vicino, ma di cui non ti sei mai accorto! Un brano complesso, il più lungo del disco, arioso, variopinto ed assordante!

BEAVER

Una ballad malinconica, armonicamente semplice. Partire da una dimensione soffusa fino ad arrivare, con un lento ed inesorabile crescendo a sue soli accordi, gonfi, potenti, per capire ed imparare ad essere finalmente se stessi, è il racconto di questo brano ispirato dall’omonimo film.

DESIDERIO SEMPLICE

Apre la seconda metà del disco un brano ambiguo, dove riff potenti e nervosi, si scontrano con atmosfere dense di pathos e calma apparente. Un inno all’amore, alle cose essenziali, alla ricerca di un po di tranquillità.

VIANDANTE (SUL MARE DI NEBBIA)

Il primo singolo estratto dal disco! Lo scontro impari tra la durezza e la fatica di prendere decisioni importanti e il desiderio di non crescere mai. Giudice della sfida un riff di chitarra incalzate, smaliziato e d’altri tempi. Siamo tutti viandanti in mezzo alla nebbia!

L’ALTRA

Il grido mai soffocato delle passioni, umane, fisiche e mentali. L’altra parte di te è tutto ciò in cui confidi e speri. Sperando che l’altra non sia l’altra…

SCROOGE MD

La tenera e generosa riscoperta del vero tesoro della vita e di se stessi attraverso il ricordo dell’infanzia, delle avventure più emozionanti ed i paesaggi più belli.

IL SILENZIO DELLA COLLINA

Una traccia semi strumentale, variopinta e potente. L’atto finale del fantastico viaggio! Il silenzio e la collina, non sono mai stati così belli, così preziosi. E cosi piacevolmente assordanti…

Tombeto Centrale è il desiderio di poter fuggire dall’avidità del mondo, ma il treno è quasi sempre in ritardo…

dall’avidità del mondo, ma il treno è quasi sempre in ritardo…

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