Totti: “Il Covid è stato un incubo, dopo dieci giorni ho temuto davvero”
Francesco Totti racconta la propria esperienza con il Covid. Per l’ex capitano della Roma si è trattato di “un incubo durato un mese”
Esattamente un anno fa in Italia scoppiava l’emergenza legata al Covid. Oggi, dopo dodici mesi, la situazione è pressoché la stessa. Ci troviamo infatti nella terza ondata, e il numero dei deceduti ha superato la drammatica cifra delle centomila unità. Il Covid colpisce tutti, giovani e anziani, ricchi e poveri. Tra chi ha avuto a che fare con la malattia c’è anche Francesco Totti, che a causa della malattia lo scorso novembre ha perso il padre.
In seguito lo stesso ex capitano della Roma ha contratto la malattia, durata quasi un mese. Oggi Totti ha raccontato le sensazioni vissute in quei giorni: “È stato abbastanza aggressivo, con me. Ho avuto una polmonite bilaterale, febbre a quaranta, tosse continua ed ero stanco, non avevo fame. Sono stati ventiquattro giorni molto duri. Avevo la saturazione a 89-90 e in quell’occasione ci sarebbe voluto il ricovero, però ho rifiutato.
Avevo paura, per quello che era successo a mio padre due mesi prima. E allora ho cercato di stare il più possibile a casa e andare avanti a cortisone, antibiotici, eparina. Con i farmaci sono riuscito ad uscirne, ma è stata veramente dura. Passavo le giornate sul letto, da solo, in balia del tempo. Non guardavo niente, non avevo voglia, non reagivo, tossivo minuto dopo minuto. È stato un incubo durato quasi un mese.
Dopo dieci giorni di punture, antibiotici, cortisone, vedevo che non c’era miglioramento. Sì, allora ho temuto. I ragazzi si sono spaventati, anche loro tutti positivi, per fortuna asintomatici. Ilary, le tate, il giardiniere, tutti. Tutti quelli che mi circondavano l’hanno preso. Sinceramente non so come possa averlo preso. Tra foto, autografi, amici, non sai chi possa essere stato”, conclude Totti.
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