11 Marzo 2022 - 17:12

Ucraina: quali armi l’Occidente sta fornendo all’esercito della resistenza?

L'occidente aiuta la resistenza militare e civile e invia armi in Ucraina, ecco come stanno contribuendo i vari Paesi a fermare l'avanzata russa

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Il fuoco russo non smette di attaccare l’Ucraina, Kiev e Odessa sono i bersagli principali ma i missili nemici non risparmiano edifici civili e ospedali, l’orrore dei bambini sotto le macerie dell’ospedale di Marioupol sarà difficilmente dimenticato. La risposta dell’Ocidente non si è fatta attendere, non solo sanzioni per la Russia, gli stati aiutano come meglio possano la resistenza ucraina, anche con la fornitura di armi.

Missili Javelin e Nlaw da America e Gran Bretagna

Dall’America e dalla Gran Bretagna giungono missili come il Javelin e il NLAW. “Sono armi tecnologicamente all’avanguardia e l’esercito ucraino le sa utilizzare perché è stato addestrato, soprattutto alle tattiche anti-carro, dalla missione congiunta statunitense-britannica fin dal 2015” chiarisce Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa. Londra ha mandato finora oltre tremila NLAW, altri fornitori di questo tipo di missili sono stati Svezia e Norvegia. Si ritiene che abbiano già distrutto almeno trecento tank russi.

Razzi portatili, i carichi di Belgio Germania e Italia

Belgio, Italia e Germania invece hanno preparato pesanti carichi di razzi portatili da destinare all’Ucraina. Oggi gli ucraini ne hanno ricevuti tantissimi: la Danimarca ne ha spediti 2.700, la Norvegia 2mila M72, la Svezia 5mila Pansarskott m/86, la Germania mille. La propaganda ucraina dice abbiano permesso di incendiare oltre duemila blindati e camion nemici. Osservatori neutrali dimezzano questa stima. Ma i risultati sono molto validi e oggi le trincee di Kiev sono piene di questi razzi. Funzionano a distanze ravvicinate e non servono per distruggere i grandi carri armati, ma fanno strage dei blindati più piccoli e dei camion dei rifornimenti. Sono molto utili anche nei “combattimenti urbani” per colpire i cecchini nascosti nei palazzi. Oggi gli ucraini ne hanno ricevuti tantissimi: la Danimarca ne ha spediti 2.700, la Norvegia 2mila M72, la Svezia 5mila Pansarskott m/86, la Germania mille. La propaganda ucraina dice abbiano permesso di incendiare oltre duemila blindati e camion nemici. Osservatori neutrali dimezzano questa stima. Ma i risultati sono molto validi e oggi le trincee di Kiev sono piene di questi razzi.

Missili terra-aria Stinger dalla Germania all’Ucraina

Il Governo italiano inoltre ha secretato il decreto che contiene il numero esatto dei missili terra aria Stinger e missili anticarro Spike che verranno consegnati all’Ucraina mentre è stata prodiga di informazioni sugli aiuti d’emergenza (dai farmaci alle razioni K) per la popolazione civile questi ultimi subito partiti alla volta di Kiev. È una decisione che ha anche lo scopo di non soffiare sul fuoco e mantenere un dialogo aperto con Mosca.

La Germania per la prima volta dal secondo conflitto mondiale ha deciso di inviare 1.000 razzi anti-carro e 500 missili terra-aria Stinger per la contraerea da parte della Bundeswehr, l’aviazione tedesca. Un piccola rivoluzione rispetto alla politica tenuta finora da Berlino che ha sempre impedito l’export di armi in aree di guerra. Ma, ha spiegato il cancelliere Olaf Scholz: “l’invasione russa è un punto di non ritorno. È nostro dovere aiutare l’Ucraina a difendersi contro l’esercito invasore di Putin”.