Ufficiale della Marina fermato per spionaggio: documenti Nato alla Russia

L’Ufficiale della Marina Walter Biot è stato fermato dai Carabinieri del Ros dopo la cessione di documenti classificati a un militare russo. I servizi segreti seguivano la vicenda da tempo. Intanto, la Farnesina convoca l’ambasciatore russo ed espelle due funzionari russi coinvolti
Un ufficiale della Marina Militare, il capitano di fregata Walter Biot, è stato scoperto e arrestato dai Carabinieri del Ros mentre vendeva documenti classificati della NATO incamerando 5.000 euro. Una cifra irrisoria per documentazione del genere, ma si tratta comunque di spionaggio internazionale. E adesso la vicenda rischia di far esplodere un incidente diplomatico dall’esito tutt’altro che prevedibile. L’ufficiale ora è in arresto con accuse pesantissime: procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico-militare, spionaggio di notizie di cui è vietata la divulgazione.
Una spy story degna di un film
La storia sembra uscita direttamente da una sceneggiatura di un film di spionaggio. Gli inquirenti hanno sorpreso e bloccato Biot in quello che essi stessidefiniscono “un incontro clandestino” in un parcheggio di Roma. Immediatamente dopo la cessione di documentazione classificata. Parliamo di documenti relativi ai sistemi di telecomunicazione militare della NATO in cambio di 5.000 euro. A pagare è nientemeno che un ufficiale delle Forze Armate russe in servizio presso l’Ambasciata di Roma. Protetto dall’immunità diplomatica, adesso il militare russo è in consegna presso l’Ambasciata.
Walter Biot è un ufficiale della Marina in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa: l’area tecnico-operativa del Ministero della Difesa, nonché organo di vertice militare delle Forze Armate. Per la precisione, era in servizio nell Terzo Reparto dello SMD: Politica Militare e Pianificazione. È un settore delicatissimo, viste la natura delle attribuzioni politiche, geopolitiche, militari e strategiche, come si può leggere sul sito istituzionale. L’ufficiale è stato imbarcato per anni su cacciatorpedinieri, poi sulla portaerei Garibaldi. Passato allo Stato Maggiore della Marina Militare nel 2010, nel 2018 è approdato allo SMD, dove era incaricato della gestione di documentazione altamente classificata. E che ha venduto per quattro spicci.
L’ufficiale nel mirino dell’AISI
Ovviamente l’arresto di Biot, colto in flagranza di reato, non è stato un colpo di fortuna né un’improvvisata. L’operazione dei Ros era coordinata dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna (AISI): i servizi segreti interni della Repubblica Italiana. L’AISI, con il supporto dello SMD, ha condotto una lunga e complicata attività investigativa, che stando ad alcune indiscrezioni andava avanti da tempo. L’ufficiale della Marina era da tempo nel mirino dei Servizi. Biot avrebbe fotografato documenti militari classificati sul monitor del computer per poi passarli su una pen drive. E avrebbe consegnato questa pennetta USB al militare russo. Adesso l’ufficiale attende l’interrogatorio, che potrebbe tenersi già domani a Regina Coeli.
Scoppia il caso diplomatico: la Farnesina convoca l’ambasciatore russo
Ovviamente, questa storia non poteva non avere pesanti ripercussioni diplomatiche con la Russia. La Farnesina ha reso noto che il Ministro degli Esteri Di Maio ha chiesto la convocazione dell’Ambasciatore della Federazione Russa Sergei Razov. Il Ministero conferma l’arresto dell’ufficiale italiano in data 30 Marzo 2021, e che al momento sono in corso tutte le verifiche necessarie. Durissima la reazione di Di Maio, che commenta così l’accaduto sulla sua pagina Facebook: “In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’ambasciatore russo in Italia, abbiamo trasmesso a quest’ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda. Ringrazio la nostra intelligence e tutti gli apparati dello Stato che ogni giorno lavorano per la sicurezza del nostro Paese“.
Non si fa attendere la reazione di Mosca: il Cremlino si augura che questo incidente non comprometta le relazioni bilaterali tra Italia e Russia. Ma il Governo di Putin non ha gradito l’espulsione dei due funzionari. “Ci dispiace per l’espulsione da Roma di due dipendenti dell’ambasciata russa” ha fatto sapere il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. “Stiamo approfondendo le circostanze di questa decisione. Faremo un ulteriore annuncio sui nostri possibili passi in relazione a questa misura, non adeguata al livello delle relazioni bilaterali, saranno annunciati in seguito” conclude Lavrov. Molto meno diplomatico, invece, il Presidente della Duma per gli Affari Internazionali Leonid Slutsky, che parla di “spiomania arrivata anche in Italia“.
Solidarietà all’Italia dal Ministro degli Esteri del Regno Unito, Domic Raab. Sul suo account twitter, ha postato quanto segue: “Il Regno Unito solidarizza con l’Italia e le sue azioni di oggi, per aver smascherato e agito contro le azioni maligne e destabilizzanti della Russia finalizzate a danneggiare il nostro alleato nella NATO“
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