Un piccolo passo, direbbe qualcuno. In realtà, invece, il passo compiuto è di quanto più grande ci si potesse aspettare. Lo United Nations Global Compact è, infatti, appena stato approvato, sotto l’egida delle Nazioni Unite.
In Marocco, oggi, è in programma la conferenza intergovernativa chiamata ad adottare il Patto Globale per la Migrazione. Al termine di quest’ultima, l’accordo è stato formalmente approvato. Esso garantirà una gestione completa dei fenomeni migratori internazionali a livello locale, nazionale, regionale e globale.
Il patto punta a realizzare 23 obiettivi, partendo dalla raccolta dei dati come base per le politiche da implementare. L’azione mira a contrastare i fattori strutturali negativi che impediscono alle persone di costruire e mantenere mezzi di sostentamento nei paesi di origine.
Un altro degli obiettivi dello United Nations Global Compact è quello di ridurre i rischi e le vulnerabilità che gli individui affrontano nelle diverse fasi della migrazione. Alla protezione e al rispetto dei diritti umani, quindi, deve essere abbinata l’assistenza. Ciò, ovviamente, rispettando e proteggendo gli individui che abbandonano il proprio paese e che hanno bisogno di assistenza nel loro percorso.
L’intesa punta ad occuparsi anche delle legittime preoccupazioni degli Stati e delle comunità. Le società stanno subendo cambiamenti demografici, economici, sociali e ambientali connessi a fenomeni migratori. Dunque l’obiettivo sarà quello di adeguarsi anche ai fenomeni di una società in continuo divenire.
“Abbiamo compiuto tanti sforzi per realizzare questo patto. Non dobbiamo soccombere alla paura o a false narrazioni, alle molte menzogne che ci vengono raccontate sulla migrazione.” ha dichiarato Antonio Gutierres, Segretario Generale delle Nazioni Unite.
“Questo testo mira a rafforzare la cooperazione internazionale per una migrazione sicura, ordinata e regolare.” ha poi concluso.
Il trattato deve ancora essere oggetto di un voto di ratifica finale, che avverrà il 19 Dicembre.
Inutile dire che lo United Nations Global Compact si presenta come un vero e proprio affronto, per dir meglio una forte opposizione, all’influenza cavalcante del nuovo populismo.
Non a caso, nello United Nations Global Compact ci si sforza di creare condizioni favorevoli che consentano a tutti i migranti di arricchire le società attraverso le loro capacità umane, economiche e sociali. E ciò crea forti contrasti con le politiche nazionalistiche e antisemite che la Lega, in Italia, sta favorendo.
Detto che anche la nostra nazione si dovrà obbligatoriamente adeguare, in quanto Paese partecipante, il trattato potrebbe essere un buon vantaggio per Matteo Salvini. Il fatto che si miri a rafforzare la cooperazione internazionale per una migrazione sicura potrebbe aiutare le intenzioni del ministro dell’Interno.
Al contempo, però, potrebbe fornirgli un ulteriore alibi di ferro nel caso in cui le sue misure non si rivelassero riuscite. Il Decreto Sicurezza promette di fare molti più clandestini di quanto non ce ne fossero già prima, “buttando” di fatto gli immigrati gestiti dai centri sociali per strada. Rendendoli anonimi, in sostanza.
Dunque, come al solito, il buon leghista userà la sua dialettica con il compito di osteggiare, di coprire quello che rappresenta il corrispettivo della famosa legge Bossi-Fini del 2002. Son passati 16 anni, son cambiati i membri, ma il risultato è ovviamente lo stesso.
Povera Italia.
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