Vaccino anti-Covid, all’Enea sperimentano per produrlo in maniera “bio”
L’Enea sta lavorando ad un processo di bio molecular farming per produrre il vaccino anti-Covid grazie ad alcune piante particolari. L’obiettivo è di contribuire a coprire la domanda nazionale in modo rapido, efficace e a costi accessibili
Immaginate di usare le piante come bio-fabbriche per produrre il vaccino anti-Covid. Oppure farmaci, anticorpi e altri prodotti utili per combattere il Covid-19. Non è follia, si chiama plant molecular farming ed è una tecnica già ampiamente utilizzata in altri paesi per produrre biofarmaci. E ovviamente, è possibile produrre anche biofarmaci per combattere il Covid. A proporre questa idea è stata l’Enea, in collaborazione con il CNR, l’Istituto Superiore di Sanità e le Università di Verona e Viterbo. La speranza, è di contribuire a soddisfare la domanda nazionale di farmaci e vaccino anti-Covid in modo rapido, efficace ed economico.
Il progetto, denominato “Plant molecoluar farmin as a strategy against Covid-19 – The italian perspective” e pubblicato sulla rivista Frontiers in plant science, propone di realizzare in Italia una struttura per produrre farmaci usando le piante come “bio-fabbriche”. Non solo vaccino o farmaci per la lotta contro il Covid, ma anche molte altre patologie e persino le pandemia del futuro. Nelle sperimentazioni viene impiegata la Nicotiana benthamiana, una solanacea originaria dell’Australia, parente stretta delle piante del tabacco (Nicotiana tabacus o N.rustica).
Secondo i ricercatori dell’Enea, “Le simulazioni effettuate confermano che il Plant molecular farming potrebbe integrare efficacemente i metodi di produzione tradizionali. E per soddisfare l’intera domanda italiana di bioterapeutici (vaccini, anticorpi) e diagnostici basterebbe una serra di 12.500 metri quadri o un impianto di agricoltura verticale di soli 2mila metri quadri“. Insomma, non servono mega-strutture o impianti super sofisticati come invece richiede l’industria farmaceutica. E anche i costi risultano sensibilimente inferiori, giacché realizzare un impianto tradizionale basato su biofermentatori richiede molti più soldi.
Il plant molecular farming viene già impiegato per produrre farmaci
Tra gli esempi di medicinali realizzati mediante questa tecnica spicca il vaccino antinfluenzale basato su particelle simil-virali (o VLP: virus-like particles), attualmente in via di commercializzazione in Canada. E l’azienda che se ne occupa ha anche avviato la sperimentazione per la produzione di un vaccino anti-Covid.
A tal proposito, l’Enea è fiera di sottolineare che è attiva da oltre vent’anni nel settore. Infrastrutture, risorse, laboratori, personale e know how impiegati per sviluppare molecole di interesse farmaceutico quali vaccini, anticorpi antitumorali e persino test diagnostici. Considerato che al momento l’Italia non produce ancora nessun vaccino anti-Covid, e i continui ritardi nelle consegne da parte delle case produttrici, raggiungere un’autonomia produttiva è diventato fondamentale.
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