Vasco Rossi ha lasciato “Senza parole” lo Stadio Arechi
Con lo sguardo colmo di sogni, di fronte allo spettacolo pirotecnico che si è dipanato sulle note finali di "Albachiara", ci siamo trovati tutti “senza parole” al concerto di Vasco Rossi allo Stadio Arechi di Salerno
Una serata indimenticabile quella di ieri sera allo Stadio Arechi che ha visto salire sul palco di Salerno, dopo un’assenza di ben 15 anni, il Re degli stadi, Vasco Rossi, che stasera chiuderà proprio nella città campana il suo tour.
Quasi tre ore di show per una vera e propria celebrazione dell’amore per la musica, che solo un grande artista come Vasco Rossi può trasmettere. Le luci si spengono, e si parte con “Dillo alla luna”, per poi continuare sulle note di “Stendimi”, “Rock’n roll show” e “Non sei quella che eri”.
24 canzoni più un medley sorprendente, questa la scaletta pensata per questo tour che ha visto Vasco Rossi riunire circa 450.000 persone in 11 date in 5 città: da Rimini a Bologna, Roma, Palermo e Salerno.
Arrangiamenti asciutti e molte chitarre accompagnano “Manifesto futurista”, “XI Comandamento”, “C’è chi dice no” e “Gli spari sopra”. È con queste ultime due canzoni, che l’atmosfera cambia radicalmente: l’Arechi di Salerno si illumina con luci maestose e di grande impatto, creando uno spettacolo visivo mozzafiato.
“Favole, favole”, canta Vasco che, con la complicità del suo pubblico, sulle note di “T’immagini”, prende di petto la politica italiana. “Quelle che racconta la Meloni e Salvini cosa sono? Cosa raccontano i comunisti e i Cinque stelle? Tutti questi politici raccontano favole”, urla Vasco Rossi dal suo palco.
Un’esplosione di energia ha travolto l’Arechi di Salerno sull’intro di “Rewind“, uno dei brani più amati del Blasco. La musica di Vasco non conosce età e tutti – letteralmente tutti – hanno cantato a voce piena gli ultimi brani presenti in scaletta come“Canzone”, “Sally”, “Siamo solo noi” e “Vita Spericolata”.
Certo, non ci siamo dimenticati di lei. È probabilmente la canzone più attesa dal pubblico, tant’è che le prime note di pianoforte hanno scatenato un boato senza precedenti. Un concerto di Vasco è un evento epico, uno di quegli eventi da mettere nella lista delle “cose da fare“. Se non hai cantato almeno una volta nella vita i versi di “Albachiara” insieme a Vasco e altre 40 mila persone, probabilmente ti sei perso qualcosa. Perciò, se non l’hai fatto, recupera il prima possibile.
Con lo sguardo colmo di sogni, di fronte allo spettacolo pirotecnico che si è dipanato sulle note finali di “Albachiara“, ci siamo trovati tutti “senza parole”. Un momento magico in cui ci siamo presi il tempo di contemplare il cielo e, forse, per un attimo, abbiamo riscoperto cosa significa “stupirsi”.
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