1 Settembre 2020 - 13:32

Venezuela, Maduro concede indulto a 110 prigionieri politici

Venezuela Maduro

Maduro opta per una mossa in grado di dividere l’opposizione del Venezuela. Per la deputata Magallanes è una presa in giro

Una mossa a sorpresa, nessuno se l’aspettava. Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, ha ufficialmente firmato un decreto con cui ordina la liberazione di 110 prigionieri politici. Il maxi indulto, però, appare a quasi tutti come una scelta tattica che punta a dividere il fronte dell’opposizione tra chi è favorevole alla partecipazione alle prossime elezioni legislative del 6 dicembre e chi resta fermamente contrario. Ma anche un chiaro tentativo di riabilitarsi a livello internazionale. L’obiettivo è continuare a legittimare il suo Governo agli occhi di tutti.

Lasciano il carcere decine di parlamentari e dissidenti, intellettuali, docenti, semplici militanti e esponenti dei diversi partiti accusati di reati gravi ma mai processati. Uomini e donne inghiottiti in buchi neri, in esilio, rifugiati nelle ambasciate a Caracas, stretti collaboratori del presidente nominato Juan Guaidó. Tra questi, c’è anche Mariela Magallanes, del partito Causa Radicale, riuscita a fuggire in Italia nel novembre del 2019 dopo una missione umanitaria condotta da Ferdinando Casini. Esclusi dalla lunga lista i personaggi di spicco dell’opposizione, come lo stesso Guaidó, ex presidente del Venezuela, e il leader di Primero Justicia Leopoldo López.

La Magallanes, però, non crede alla “farsa”: “L’indulto è una presa in giro. Per il Venezuela e per tutti quelli che vogliono legittimare un processo elettorale che è una farsa. Sono felice per le decine di prigionieri politici che possono finalmente riabbracciare i propri cari, dormire in casa, lasciare quelle carceri dove sono stati sbattuti senza prove, torturati, isolati per anni, sottoposti a sevizie e violenze di cui portano ancora i segni. Ma siamo di fronte a un vero baratto. Umano. Libertà in cambio della partecipazione al voto.