Verona-Inter 1-3, Correa incanta all’esordio: doppietta e nerazzurri a punteggio pieno
L’Inter soffre va sotto e rimonta nel secondo tempo con un jolly dell’ultimo arrivato. Inzaghi resta a punteggio pieno
L’inter batte l’Hellas Verona 1-2 dopo 95 minuti di puro agonismo. Prima Ilic su un regalo di Handanovic, poi Lautaro e Correa (subentrato proprio al Toro) ribaltano il risultato e regalano ad
Cronaca
L’Inter inizia forte facendo capire di voler prendere subito in mano la partita pressando a tutto campo e cercando di mettere subito in difficoltà la difesa dei padroni di casa. Tuttavia la partenza sprint dei nerazzurri produce solo un paio di corner e un occasione che capita sui piedi di Lautaro con un ottimo Montipò che bagna il suo debutto con un ottimo intervento.
Al 15′ la partita cambia improvvisamente: dal consueto giro palla basso, Handanovic regala palla ad Ilic che anticipa Brozovic e scavalca il portiere nerazzurro con un tocco sotto di pregevole fattura che vale l’1-0 improvviso della squadra di Di Francesco. Da qui in poi il Verona spinge sull’accelleratore chiudendo tutti i rifornimenti degli ospiti e andando vicino al clamoroso gol del raddoppio.
Il secondo tempo si apre nel migliore dei mondi per l’Inter che, dagli sviluppi di una rimessa laterale lunga di Perisic, trova il gol del pareggio di Lautaro con un colpo di testa sottomisura per l’1-1 dopo appena due minuti. I ritmi alti della prima frazione sono un ricordo con il Verona che inevitabilmente abbassa il ritmo concedendo però sempre pochi spazi ai campioni d’Italia in carica.
Nel finale Inzaghi le prova tutte inserendo subito nella mischia Correa che prima all’83′ trova il gol dell’1-2: passaggio illuminante di Vidal per Darmian che arriva sul fondo e crossa al centro dell’area di rigore dove El Tucu arriva puntuale e con un imperioso colpo di testa batte un’incolpevole Montipò, e poi chiude definitivamente i conti a tempo scaduto con una rasoiata di sinistro che sancisce l’1-3 finale.
I migliori e i peggiori del match
Handanovic 4,5: dopo la partita non brillantissima contro il Genoa, nonostante non sia stato chiamato molto in causa, il portierone sloveno si conferma il vero punto debole della squadra di Inzaghi. Il gol subito è un regalo ad Ilic che non se lo fa dire due volte e lo sbeffeggia con un pallonetto morbidissimo. L’età avanza per tutti e dopo le avvisaglie della scorsa stagione forse sarebbe stata cosa buona e giusta investire su un portiere più giovane e di prospettiva.
Brozovic 5: tallonato a turno da Zaccagni e Barak non trova mai lo spazio per innescare il gioco dell’Inter e quando riesci a liberarsi è lento e senza idee. Al 66′ Inzaghi lo sostituisce e il gioco ne giova.
Lautaro 6,5: l’intesa con Dzeko è ancora tutta da creare ed affinare dopo due anni di simbiosi con Lukaku. Il Toro corre e lotta, finché può, su ogni pallone che gli passa a tiro con la solita grinta che lo contraddistingue. Il gol è la ciliegina sulla torta che gli darà di certo fiducia.
Correa 7: non poteva sperare in esordio migliore. Entra al 74′ per uno stremato Lautaro e in appena 10 minuti decide la gara con un pregevole colpo di testa all’altezza del dischetto. Non contento manda la gara in ghiaccio con un sinistro al limite al 95′. Marotta ha di nuovo fatto centro!
Zaccagni 6,5: il numero 10 lo ha responsabilizzato ancora di più e si vede. Dopo la splendida partita contro il Sassuolo si ripete contro l’Inter con una prova di personalità inaudita e tanta, tantissima qualità. A pochi giorni dalla chiusura del mercato Di Francesco prega di non perdere il suo fantasista.
Cancellieri 6,5: tampona per tutta la partita i centrocampisti dell’Inter non concedendogli mai la giocata semplice. In fase offensiva si propone con continuità sulla fascia destra costringendo Bastoni agli straordinari. A soli 19 anni una prova di grande qualità e personalità, che Di Francesco abbia scovato un nuovo Berardi?
Faraoni 5,5: schierato a sorpresa dal primo minuto la condizione del capitano dei padroni di casa non è ancora al 100%. Nel primo tempo soffre le scorribande di Perisic sulla fascia e fa fatica a mantenere il ritmo di Lautaro che quando passa dalle sue parti è sempre pericoloso.
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